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Petrolio, prezzi moderano salita dopo taglio stime Cina

Pechino ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita per il 2019

Energia, Finanza
Petrolio, prezzi moderano salita dopo taglio stime Cina
(Teleborsa) - Si smorza la salita delle quotazioni di greggio dopo la partenza d'ottava in rialzo la vigilia. A sostenere i prezzi erano state le speranze di un accordo più vicino tra Stati Uniti e Cina sul commercio mentre prosegue l'impegno dell'OPEC e degli altri grandi esportatori non facenti parte del Cartello a modulare l'offerta.

A frenare la crescita dell'oro nero contribuisce la decisione della Cina di ritoccare all'ingiù le previsioni di crescita economica sul 2019, al termine di un anno, il 2018, in cui il PIL a +6,6% ha segnato l'espansione più contenuta dal 1990.

Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, cede lo 0,44% a quota 65,45 dollari. Il West Texas Intermediate perde lo 0,30% a 56,42 dollari.

Un altro fattore che frena il balzo delle quotazioni di petrolio è l'apprezzamento del dollaro e l'effetto della correlazione inversa che esiste tra le due parti. Ciò significa che al salire del valore del biglietto verde corrisponde la discesa del prezzo dell'oro nero. Questo perché come gran parte delle commodities, il petrolio è quotato in dollari USA e ciò influisce notevolmente sul commercio internazionale (se il valore del dollaro aumenta, con la stessa somma di denaro è possibile acquistare una maggiore quantità di petrolio e il suo prezzo scende; se il valore del dollaro diminuisce, viceversa, è necessario pagare una somma maggiore di dollari per acquistare la stessa quantità di petrolio, così il prezzo sale).

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