Facebook Pixel
Milano 17:35
34.750,35 -0,03%
Nasdaq 18:14
18.245,68 -0,19%
Dow Jones 18:14
39.763,2 +0,01%
Londra 17:35
7.952,62 +0,26%
Francoforte 17:35
18.492,49 +0,08%

Sblocca cantieri, Di Maio: "Domani il decreto Cdm senza condono"

Dai Cinque stelle no anche alla liberalizzazione del subappalto. "L'Italia non ha bisogno di aspirine ma di una rivoluzione" aveva affermato ieri sera Salvini

Economia, Trasporti
Sblocca cantieri, Di Maio: "Domani il decreto Cdm senza condono"
(Teleborsa) - "Nello sblocca cantieri non ci sarà nessun condono e non ci sarà nessuna liberalizzazione del subappalto", punto sul quale erano stati sollevati allarmi dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone. Ne è sicuro il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che, questa mattina, ha annunciato la decisione dai microfoni di Radio anch'io. "Non ci sarà nessuno dei due, anche Lega è contraria ai condoni – ha affermato Di Maio – il problema dei condoni none esiste". Per il vicepremier quello che c'è è un eccesso di normative e procedure "che si sono stratificate negli anni" e fanno sì che opere che potrebbero essere effettuate "in 3 mesi ci mettono 3 anni". Ora, mediante "lo smaltimento di una serie di provvedimenti inutili, e vale anche per i cantieri delle opere pubbliche, che magari mettono in sicurezza il territorio, passeremo da consegne in 3 anni a 18 mesi", ha concluso.



Dunque il tanto agognato decreto sblocca cantieri arriverà domani in CdM senza condono ma, se i giochi sembrano, ormai, conclusi, non è detto che le divergenze tra i due alleati di Governo siano del tutto superate.

"Il decreto che arriverà in Consiglio dei ministri deve sbloccare davvero i cantieri, tutti i cantieri, e far ripartire l'edilizia pubblica e privata in tutta Italia, oppure non servirà. L'Italia non ha bisogno di aspirine ma di una rivoluzione" ha affermato ieri sera il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando il vertice a Palazzo Chigi che ha visto al tavolo, oltre al premier Giuseppe Conte, i ministri dell'Economia e alle Infrastrutture, Giovanni Tria e Danilo Toninelli, i sottosegretari Armando Siri, Edoardo Rixi e Laura Castelli.

Se la Lega ha sempre detto di volere un intervento ampio, con un commissario unico che sovrintenda alla ripartenza di tutti i cantieri delle grandi opere e che non tralasci anche l'edilizia privata, il Movimento cinque stelle ha fatto muro su alcune misure. Nei giorni scorsi il dibattito si sarebbe incentrato intorno alla "mini sanatoria" sulle piccole irregolarità sui vecchi edifici (porte e finestre spostate rispetto ai documenti tecnici, piccole difformità), che si fatica a verificare nelle carte delle costruzioni avviate prima del 1977. Una misura non gradita ai Cinque stelle, secondo i quali non era altro che un primo step del condono edilizio voluto dalla Lega.

"La paternità dello Sblocca cantieri è del ministero delle Infrastrutture e del Mise, ecco perché vi abbiamo lavorato noi. Di fronte alle buone proposte, pronti ad accoglierle, ma condoni no, Non li faremo passare". Ha ribadito questa mattina Di Maio dalle pagine del Corriere della Sera. Il vicepremier smentisce che lo Sblocca cantieri contempli solo nove opere: "C'è tutta la revisione urgente del codice dei contratti pubblici. Questo permetterà di allargare il perimetro degli sblocchi", spiega. "E poi non si fa mica tutto per decreto, l'incontro con i presidenti di Regione è servito ad individuare insieme altre aree di intervento". Lo sblocco riguarderà anche il Mose a cui il M5S era contrario: "Siamo realisti. Siamo al 94% dell'opera, quindi bisogna ultimarlo".

"Noi non solo sblocchiamo i cantieri, ma lo facciamo con un approccio ben diverso rispetto al passato. Nessun regalo ai concessionari, nessuna proroga ad libitum. Quel che è giusto pagare si paga", ha puntualizzato Conte.

Con "oltre 300 cantieri e 200 mila posti di lavoro" nei giorni scorsi lo sblocca cantieri è stato definito da Di Maio una misura "fondamentale per far ripartire le infrastrutture" che "deve essere fatta prima possibile".


Condividi
```