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Pensioni, Inps: 17.8 mln quelle vigenti. Per 61% importo inferiore a 750 euro

Dalle Statistiche in breve dell'Istituto emerge un importo complessivo annuo pari a 204,3 miliardi di euro di cui 183 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali

Economia
Pensioni, Inps: 17.8 mln quelle vigenti. Per 61% importo inferiore a 750 euro
(Teleborsa) - Le pensioni vigenti all'1.1.2019 sono 17.827.676 di cui 13.867.818 di natura previdenziale, cioè prestazioni che hanno avuto origine dal versamento di contributi previdenziali (vecchiaia, invalidità e superstiti), durante l'attività lavorativa del pensionato. Le rimanenti, costituite dalle prestazioni erogate dalla gestione degli invalidi civili (comprensive delle indennità di accompagno) e da quella delle pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale, cioè prestazioni erogate per sostenere una situazione di invalidità congiunta o meno a situazione di reddito basso. A rilevarlo è l'Inps nelle ultime Statistiche in breve.

L'importo complessivo annuo – sottolinea il Rapporto – risulta pari a 204,3 miliardi di euro di cui 183,0 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali. Il 49,7% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (95,6%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 47,5% del complesso delle pensioni erogate e il 60,7% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi elargiscono il 27,7% delle pensioni per un importo in pagamento del 24,2% mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,2% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,4% del totale.

Nel 2018 sono state liquidate 1.135.294 pensioni delle quali la metà di natura assistenziale. Gli importi annualizzati, stanziati per le nuove liquidate del 2018 ammontano a 11,3 miliardi di euro, che rappresentano circa il 5,5% dell'importo complessivo annuo in pagamento all'1.1.2019. Gli uomini percepiscono pensioni mediamente più elevate rispetto alle donne, arrivando ad essere quasi il doppio (+90,5%) nel settentrione per la categoria vecchiaia. L'età media alla decorrenza delle prestazioni assistenziali risulta crescente fino al 2007 (70 anni), in diminuzione dal 2008 al 2014 (68 anni nel 2014) e di nuovo in crescita negli ultimi quattro anni, arrivando a 69,2 anni nel 2018.

CATEGORIE DI PENSIONE– Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,8% da pensioni della categoria vecchiaia, per il 6,6% da pensioni della categoria Invalidità previdenziale e per il 26,6% da pensioni della categoria Superstiti. Circa il 77,1% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a soggetti di sesso maschile, mentre tale percentuale si abbassa al 36,0% per le pensioni della sottocategoria vecchiaia.

DIATRIBUZIONE TERRITORIALE – L'area geografica che registra la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche all'1.1.2019 è l'Italia settentrionale con il 48% di prestazioni erogate; il 19,2% viene erogato al Centro, mentre il 30,6% in Italia meridionale e isole; il restante 2,2% (383.285 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all'estero. L'importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.196,98 euro e presenta il valore più elevato nel settentrione con 1.283,52 euro.

DISTRIBUZIONE PER ETA'– L’età media dei pensionati è 74,0 a
nni con una differenza tra i due generi di 4,6 anni (71,4 anni per gli uomini e 76,0 anni per le donne). Riguardo le pensioni della categoria Vecchiaia, si osserva che il 26,8% delle pensioni è erogato a persone di età inferiore a 70 anni; tale percentuale si alza fino al 29,1% per i pensionati di vecchiaia di sesso maschile. Ciò è giustificato dall'elevato numero di pensioni di anzianità liquidate negli anni passati.

DISTRIBUZIONE PER IMPORTI – Analizzando la distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni l'Inps osserva una forte concentrazione nelle classi basse. Infatti il 61,3% delle pensioni ha un importo inferiore a 750,00 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 74,5%, costituisce solo una misura indicativa della "povertà", per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.

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