Facebook Pixel
Milano 13:02
33.769,59 -0,33%
Nasdaq 18-apr
17.394,31 -0,57%
Dow Jones 18-apr
37.775,38 +0,06%
Londra 13:02
7.835,61 -0,53%
Francoforte 13:00
17.717,35 -0,67%

Scuola, Di Maio chiede nel DEF soldi per docenti precari e istituti sicuri

I sindacati plaudono all'annuncio del vice-premier e ministro del Lavoro. "Nessun Paese europeo si ritrova ad ogni inizio di anno scolastici con oltre 120 mila supplenti annuali", ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief

Economia, Scuola
Scuola, Di Maio chiede nel DEF soldi per docenti precari e istituti sicuri
(Teleborsa) - "Prima di riformare la scuola bisogna finanziarla e dobbiamo investire molte più risorse sia con il nuovo DEF - Documento di Economia e Finanza sia con la legge di Bilancio per garantire continuità didattica per gli studenti, che vuol dire meno precariato per gli insegnanti e un'edilizia scolastica che sia all'altezza", ha dichiarato il vice-premier Luigi Di Maio.

I sindacati plaudono all'annuncio del vice-premier e ministro del Lavoro, intenzionato a investire molte più risorse a favore del reclutamento del personale scolastico e della messa in sicurezza degli oltre 42 mila plessi scolastici italiani. "Sono parole che ci riempiono di speranza – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief - perché significa che all'interno del Governo ci sono anche dei ministri che ragionano con senso pratico: quella delle supplenze di lunga durata è diventata una prassi per la scuola pubblica italiana. Nessun Paese europeo si ritrova ad ogni inizio di anno scolastici con oltre 120 mila supplenti annuali, con l'aggravante di avere pure selezionato e formato altrettanti maestri e insegnanti per poi, però, obbligarli a fare i precari di lunga data, anche a vita, perché nel frattempo il loro canale di stabilizzazione, le GaE, è stato chiuso senza una motivazione valida".

"Sul percorso da intraprendere – sottolinea il sindacalista autonomo – non vi sono dubbi: da una parte ci sono da assumere i vincitori dei vari concorsi, dall'altra, tutti gli abilitati all'insegnamento che attraverso le GaE troverebbero quell'accesso al ruolo oggi invece negato da norme ingiuste e discriminanti o ancora attraverso l'estensione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d'istituto".
Condividi
```