(Teleborsa) - Il Consiglio di Amministrazione
Eni ha approvato una
potenziale emissione di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare presso
investitori professionali, per un ammontare complessivo non superiore a
2 miliardi di dollari statunitensi, da emettersi in una o più tranches entro il 31 Dicembre 2020.
I prestiti obbligazionari, se emessi, perseguiranno l’obiettivo di
finanziare i futuri fabbisogni, di ampliare la base degli investitori e proseguire l’attività di
ribilanciamento della composizione valutaria del portafoglio obbligazionario.
Il CdA ha anche ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli azionisti del 14 maggio 2019
la proposta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo di 18 mesi dalla data dell’Assemblea. Tale proposta ha ad oggetto l’acquisto di un massimo di
67 milioni di azioni proprie, pari a circa
l’1,84% del capitale sociale, per un potenziale
esborso massimo di 1,2 miliardi di euro.
Nell’ambito del Piano Strategico 2019-2022 di Eni, presentato alla comunità finanziaria in data 15 marzo 2019, è previsto l’avvio di un programma di buyback quadriennale per un ammontare iniziale di 400 milioni di euro nel 2019 e, per il periodo 2020-2022, assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, un ammontare annuo di 400 milioni di euro in scenario di Brent a 60-65 dollari o di 800 milioni di euro con un prezzo del Brent superiore a 65 dollari al barile.
Gli acquisti di azioni proprie saranno, dunque, finalizzati ad offrire alla Società
un’opzione flessibile per riconoscere ai propri azionisti
ulteriore remunerazione rispetto alla distribuzione di dividendi, coerentemente con l’impegno di Eni per una politica di remunerazione progressiva legata alla crescita degli utili e in linea con le politiche adottate dalle maggiori società petrolifere.