(Teleborsa) -
Sode per la colazione,
dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate, ma soprattutto impiegate in
ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali saranno circa
400 milioni le uova “ruspanti” consumate durante la
settimana Santa. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che gli italiani spenderanno oltre
120 milioni di euro nell’acquisto di uova di gallina da consumare direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci, quasi la metà dei
250 milioni spesi dagli italiani per acquistare circa
16 milioni di uova di cioccolato. Un
trend che conferma l’andamento positivo del 2018 durante il quale le uova fresche, con un balzo record del
14%, sono quelle che hanno fatto registrare la maggiore crescita degli acquisti aggiudicandosi il titolo di star del carrello alimentare, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.
Negli ultimi
30 anni i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la
cifra record di 13 miliardi di pezzi all’anno che significa una media di circa
215 uova a testa, quasi interamente Made in Italy, grazie all’offerta di una platea di 40 milioni di galline presenti in 14.400 allevamenti italiani.
L’usanza di considerare
l’uovo come simbolo di rinascita e buon augurio in Occidente risale al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II crociata e per festeggiarlo il capo dell’Abbazia di St. Germain des Près gli donò metà dei prodotti delle sue terre, incluse un gran numero di
uova che furono poi
dipinte e distribuite al popolo. Una usanza tramandata dai persiani che, già cinquemila anni fa, festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio delle uova “portabene” contro
pestilenze e carestie secondo un rito che resiste ancora ai giorni nostri.