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20 anni fa in orbita MegSat 0

Fu il primo satellite privato italiano, progettato e realizzato a Brescia da MegSat Space Division, divisione spaziale del gruppo Meggiorin.

Economia, Spazio
20 anni fa in orbita MegSat 0
(Teleborsa) - Venti anni fa entrava in servizio MegSat 0, il primo satellite privato italiano, progettato e realizzato a Brescia da MegSat Space Division, divisione spaziale del gruppo Meggiorin. Lanciato dal cosmodromo russo di Kapustin Yar come carico secondario a bordo del vettore russo Cosmos, poco dopo le 22:30 ora italiana del 28 aprile 1999 (mezz’ora dopo la mezzanotte del 29 aprile nella base situata nella regione di Astrakhan), MegSat 0 apparteneva alla categoria dei microsatelliti con una massa di 34 kg, di forma cubica con lato di 40 cm, ed era un dimostratore tecnologico equipaggiato con apparati di trasmissione finalizzati alla telelettura di dati terrestri come quella dei contatori dei serbatoi di gas appartenenti a utenze domestiche isolate, allo scopo di ottimizzare la logistica dei rifornimenti e ridurre i costi di esercizio dei servizi. A bordo si trovava anche l’esperimento scientifico Aurora, telescopio a doppio canale, per la misura del flusso dell’aurora boreale e del cielo notturno, sviluppato dall’Università di Trieste.

Il programma MegSat, avviato nel 1997 e finanziato con 10 miliardi di lire da Guido Meggiorin, imprenditore nel campo delle telecomunicazioni terrestri e della telefonia mobile, mirava a coprire le esigenze di acquisizione e processamento di dati rilevati da reti di servizio tecniche, commerciali, di monitoraggio ambientale e da apparati scientifici e tecnologici in funzione a terra o a bordo. Inserito in un'orbita inclinata di 48° alla quota di 580 km, MegSat 0 veniva seguito dalla stazione di controllo realizzata nella sede bresciana della divisione spaziale, ribattezzata “piccola Houston”.

La particolarità del MegSat 0 consisteva nell’avere sviluppato in casa i sistemi di telecomunicazione, così come avere utilizzato l’hardware meccanico e quasi tutte le parti costruite da aziende situate entro 15 chilometri dalla sede di MegSat a Brescia, che con l’impresa del team di giovani ingegneri e tecnici guidato dall’ing Giancarlo Borghesi e il successo del programma voluto da Guido Meggiorin poté fregiarsi del titolo di “città dello spazio” in una cerimonia ufficiale tenutasi il 4 maggio 1999.

MegSat 0 è rientrato in atmosfera, distruggendosi, il 4 novembre 2003. Al primo satellite sarebbe seguito MegSat 1, lanciato dal cosmodromo di Bajkonour il 26 settembre 2000 con un vettore Dnepr, con un massa di 50 kg e orbitante a 649 km con una inclinazione di 65 gradi. Alla missione commerciale, MegSat 1 avrebbe abbinato esperimenti scientifici e tecnologici e un programma didattico in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana.

Sviluppati nei laboratori del gruppo Meggiorin a Brescia e gestiti in modo completamente autonomo, i microsatelliti MegSat hanno rappresentato un concentrato di alta tecnologia in cui i vantaggi offerti dalla miniaturizzazione della componentistica elettronica e del pacchetto informatico sono stati abbinati a una serie di soluzioni modulari studiate per garantire il massimo sfruttamento del volume geometrico disponibile.

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