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Sblocca cantieri, Confindustria al governo: "Ripartire subito"

L'associazione degli industriali torna a chiedere all'esecutivo di far partire il provvedimento, ribadendo la centralità della tempistica

Economia
Sblocca cantieri, Confindustria al governo: "Ripartire subito"
(Teleborsa) - Confindustria promuove il decreto Sblocca cantieri ma ne chiede l'immediata applicazione. Sono le richieste arrivate dall'associazione degli industriali nel corso dell'audizione in Senato sul decreto, definito "l'ambito di intervento più urgente, oltre che in grado di esplicare più rapidamente effetti positivi sull'economia reale".



Per gli industriali è necessario "lo sblocco delle opere già programmate e finanziate e che, tuttavia, risultano bloccate". Lo sblocco deve essere immediato ed "è necessario riaprire subito i cantieri fermi, completare i lavori che sono sospesi e utilizzare le risorse già stanziate". Per questo, il passaggio in Parlamento "potrebbe rappresentare la sede per l'adozione di alcune specifiche misure di sblocco".

Anche le tempistiche sono fondamentali per avere effetti sull'economia. Secondo Confindustria molto dipenderà "dall'efficacia e dalla semplicità delle misure, nonché dai tempi della loro effettiva attuazione" ed è per questo che è necessario ribadire "la centralità della 'questione temporale'".

"Anche per evitare il disimpegno dei fondi europei, evidenziamo sin d'ora la necessità che il Governo utilizzi tutte le prerogative a sua disposizione, compreso l'esercizio di poteri sostitutivi, per superare efficacemente le inerzie e gli inadempimenti delle amministrazioni pubbliche", ha continuato l'associazione degli industriali.

Il giudizio sul decreto rimane comunque positivo come "segnale di inversione di tendenza nelle politiche del governo, nella direzione di una ritrovata attenzione alle ragioni della crescita economica, sebbene", conclude Confindustria, nelle stime del Governo stesso, l'applicazione di entrambi i provvedimenti (dl crescita e sblocco cantieri ndr) avrebbe un limitato impatto positivo sulla dinamica del Pil, pari a 0,1 punti percentuali nel 2019 e 0,2 nel 2020".
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