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Produzione miele colpita da maltempo. Allarme apicultori: "Serve intervento"

La FAI invoca l'attivazione degli indennizzi al settore che conta danni per almeno 25-30 milioni

Economia
Produzione miele colpita da maltempo. Allarme apicultori: "Serve intervento"
(Teleborsa) - Allarme degli apicultori per la carenza di miele e per la stessa sopravvivenza delle api, attività economica fra le più antiche e caratteristiche del Paese (si pensi che la sua disciplina trova posto anche nel Libro Terzo del Codice Civile dedicato alla Proprietà). La capricciosa Primavera di quest'anno, caratterizzata da forti e improvvise piogge, grandinate e neve, ha distrutto la quasi totalità di fioriture primaverili adatte al miele, mettendo letteralmente in ginocchio il settore, che accusa danni ingenti e richiede interventi urgenti.



Alla fine del mese di maggio si stima che manchino all'appello tra i 5 e i 10 milioni di chili di acacia, il miele più richiesto sul mercato. Danni per almeno 25-50 milioni di euro, introiti di cui quest’anno gli apicoltori dovranno fare a meno. Gli apicoltori del Veneto, del Nord-Italia e di buona parte del territorio nazionale, hanno gli alveari alla fame, la situazione è insostenibile.

"Le aziende a vocazione economica sono allo stremo, servono nutrizioni supplementari o le api rischiano di morire di fame" commenta Raffaele Cirone, Presidente nazionale della Federazione Apicoltori Italiani (FAI).

"Urge un pronto soccorso, almeno per la mancata produzione, prima che sia troppo tardi. Una richiesta d’aiuto che non può e non deve restare inascoltata", invoca Cirone, invocando lo "stato di calamità" per l’apicoltura.

Per altri comparti, in questi casi, interviene il Fondo di Solidarietà Nazionale e gli agricoltori ricevono indennizzi per danni da maltempo. Per questo la FAI, già diversi anni fa, chiese e ottenne dal Legislatore l’inclusione dell’apicoltura tra i comparti che beneficiano di tale strumento legislativo. Il 2019 è l’anno in cui questi meccanismi andranno attivati.

"Sta ora alle Regioni - sottolinea la FAI - stimare i danni nelle zone colpite e al Ministero delle Politiche Agricole appostare le risorse necessarie semplificandone l’erogazione.

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