(Teleborsa) -
Nessuna novità sostanziale nel corso dell'incontro alla
Casa Bianca tra le delegazioni di
Stati Uniti e Messico che non ha portato, dunque, ad alcun accordo in
tema di dazi. Il
negoziato ovviamente prosegue, ma sulla vicenda pende la minaccia del presidente
Donald Trump di colpire immediatamente tutti i beni importati con dazi del
5%. Non solo: l'amministrazione statunitense ha anche minacciato di alzare, progressivamente, i dazi fino al
25% entro ottobre se il
Messico non porrà rimedio al
flusso illegale di immigrati. La
fumata bianca ancora non c'è, ma si
continua a negoziare. Nelle trattative sono stati fatti
"progressi, ma non abbastanza", ha twittato
Trump sottolineando che riprenderanno nella giornata di oggi, giovedì 6 giugno.
LE "MINACCE" DI TRUMP - Se nessun accordo sarà raggiunto,
"dazi del 5% scatteranno lunedì" e saliranno gradualmente. "Più saliranno i dazi, maggiore sarà il numero di società che si sposteranno negli
Stati Uniti", afferma il Presidente Usa.
Anche il Ministro degli Esteri messicano
, Marcelo Ebrard, ha confermato che il negoziato andrà avanti. Con il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, "abbiamo avuto una riunione cordiale, in cui ognuna delle parti ha difeso il suo punto di vista.
Non c'era da aspettarsi che in un incontro di due ore si potesse trovare un accordo, pertanto continueremo le trattative", ha concluso.