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Genagricola, Fancel: "Ca' Corniani ritorna alla comunità. È il nostro laboratorio"

Intervistato da Teleborsa, il Presidente della holding di Generali Italia ha illustrato il progetto di riqualificazione e valorizzazione della storica Tenuta

Economia
Genagricola, Fancel: "Ca' Corniani ritorna alla comunità. È il nostro laboratorio"
(Teleborsa) - "Il masterplan prevede di aprire la nostra azienda di 1800 ettari alla popolazione che vive qui intorno e ai turisti offrendo loro la bellezza delle opere d’arte, le piste ciclabili e, soprattutto, la possibilità di vedere come un'azienda agricola all'avanguardia opera nell'ambito di un territorio così vasto". È questo per Giancarlo Fancel, Presidente Genagricola e Chief financial officer Generali Country Italia, l'obiettivo di Ca' Corniani – Terra d'avanguardia. Inaugurato ieri, il progetto di valorizzazione paesaggistica della storica tenuta di Genagricola avviato nel 2017, ha portato alla realizzazione di interventi di qualificazione e infrastrutturazione che guardano al futuro preservando l'identità storico culturale del territorio.

Fondato sui pilastri della sostenibilità e della sicurezza sul lavoro, con una particolare attenzione al sociale e all'innovazione tecnologica, il "metodo Genagricola" si presenta come un nuovo e rivoluzionario modello di business per il settore agricolo. "I terreni sono mappati per loro composizione e ogni zolla riceve solo quello di cui ha bisogno. Per noi Ca' Corniani è un po' il laboratorio dove possiamo estendere le più avanzate metodologie di coltura anche alle altre aziende agricole che abbiamo in Italia e in Romania", spiega Fancel. E parlando di sostenibilità, Ca' Corniani – realtà che con i suoi 1770 ettari di estensione nell'entroterra di Caorle, in provincia di Venezia, è una delle più grandi aziende agricole italiane e la prima acquistata da Generali nel 1851 – si distingue fin dalla bonifica. Tra le misure adottate vi è la scelta dell'agricoltura di precisone al posto di quella intensiva; particolare attenzione alla biodiversità (resa possibile anche grazie all’impiego di droni, software altamente specializzati e sistemi di controllo Gps delle macchine agricole); creazione di strisce di impollinazione per le api e valorizzazione delle piante indigene.

Il progetto di riqualifica di Ca' Corniani si inserisce, inoltre, nella strategia della holding agroalimentare di Generali – articolata in 23 aziende in Italia e 3 in Romania, per un totale di 15mila ettari coltivati – volta a far tornare le aziende agricole al centro delle comunità locali.

"Credo che per molti giovani l'agricoltura sia veramente un'opportunità molto valida. Ma, attualmente, lo sviluppo imprenditoriale dei giovani nel settore agricolo necessità di una spinta" ha concluso Fancel.


Come nasce e quali sono gli obiettivi del masterplan di Ca' Corniani - Terre d'avanguardia?

Il masterplan prevede di aprire la nostra azienda di 1800 ettari alla popolazione che vive qui intorno e ai turisti. È costruito per offrire loro la bellezza delle opere d'arte, le piste ciclabili, la ristrutturazione della cantina storica, e, soprattutto, per far vedere come un'azienda agricola all'avanguardia opera nell'ambito di un territorio così vasto.

Cosa rappresenta questa azienda per la holding agroalimentare di Generali Italia Genagricola?

Questa è l'azienda più importante in termini di estensione ed è la prima azienda agricola acquistata da Generali nel 1851. È anche per questo che qui abbiamo concentrato parte delle nostre energie con la preparazione di questo masterplan. Originariamente, in quest'area, c'erano 3200 ettari di palude, poi una parte venne ceduta.

Parlando di sostenibilità, quali progetti avete?

Noi siamo già nel pieno della sostenibilità e il secondo principio che ci guida è la sicurezza sul lavoro. Con questi due principi cardine sviluppiamo la nostra strategia. Sicuramente vogliamo anche mantenere un occhio all'innovazione tecnologica perché per noi Ca' Corniani è un po' il laboratorio dove possiamo estendere le più avanzate metodologie di coltura anche alle altre aziende agricole che abbiamo in Italia e in Romania.

A che punto è, in Italia, lo sviluppo imprenditoriale dei giovani nel settore agricolo?

Lo sviluppo imprenditoriale dei giovani nel settore agricolo necessità di una spinta. Ci sono diverse iniziative però, a mio avviso, non riusciamo ancora a fare sistema. Credo che per molti giovani l'agricoltura sia veramente un'opportunità molto valida che possa dare valore a un territorio come il nostro. In Italia ci sono, infatti, delle specificità colturali e di prodotto uniche al mondo.
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