(Teleborsa) - Un’
emergenza che sembrerà caratterizzare l’estate italiana, quella che riguarda la
sanità pubblica.
Dopo l'allarme dei giorni scorsi è scattata l'emergenza
ricoveri a causa del
caldo delle
ferie del personale, in particolare nel settore del
pronto soccorso, e nelle regioni del Centro Sud come
Molise, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio, con un 30% in meno di dotazione organica. Situazione così seria che si è ipotizzato di inviare
medici militari per la carenza di personale.
Il
Rapporto Eurispes-Enpam aveva evidenziato un problema riguardante il
precariato, e della
insufficienza degli organici, nonostante recentemente l'INPS abbia annunciato delle
nuove graduatorie per i medici, ma la previsione è che si avrà una
carenza di 16.000 medici di base. Confrontando i dati con i paesi esteri, si nota come l'Italia, riguardo la
dotazione di medici in generale è seconda solo alla Germania, mentre nella medicina di base si colloca nella fascia bassa.
Importantissimo anche il punto sul Pronto soccorso, che rappresenta una delle aree più delicate della medicina: si calcolano orientativamente
2.800 accessi ogni ora che generano annualmente
24 milioni di visite. I pronto soccorso sono presenti
nell'81,6% degli ospedali, e quelli
pediatrici nel 17,5%: incredibile il numero di ricoveri attraverso pronto soccorso, che arriva al 14,7%. L'impatto di questi ricoveri da emergenza, aggrava la carenza di posti letto in alcune regioni, impedendo una programmazione più accorta delle risorse degli ospedali.
L'ultimo dato analizzato dal Rapporto, è quello sui
medici che espatriano dall'Italia che, nel periodo che va dal 2005 al 2015, sono stati ben
10.104, accasatisi per il 33% in
Gran Bretagna, principale meta di emigrazione. Fa riflettere il dato significativo, secondo cui nell'ultimo decennio, su
100 dottori in medicina che lasciano il paese d'origine, in Europa,
52 sono italiani. Preoccupante il dato che va da oggi al
2025, che prevede una forte quota di pensionamenti. La stima è quello di collocare a riposo
47.300 medici specialisti del SSN, se si confermerà questo trend della "fuga all'estero" il saldo risulterà in passivo, e i fenomeni di carenze professionali si manifesteranno appieno, allargando la forbice fra
pensionamenti e nuovi ingressi.