(Teleborsa) - Un dato preoccupante, quello che arriva dall'indagine del
Centro Studi CNA, riguardo il numero dei
Neet italiani. Ma cosa sono i Neet? Rappresentano persone, sopratutto giovani che non cercano e non hanno lavoro, ed il nostro paese rimane la
maglia nera europea dai 20 ai 24 anni.
Nonostante un miglioramento rispetto al 2014, quando i Neet erano il
32% della popolazione giovanile, il valore si stabilizza fra il 28,1% alla fine del 2018. Dati, però, che potrebbero essere fuorvianti in quanto, secondo
l'Eurostat, accomuna due
Italia completamente diverse in quanto un neo-diplomato su tre riesce ad inserirsi nel mercato del lavoro entro tre anni dal conseguimento del diplomo. Rispetto a prima della crisi, i Neet italiani sono aumentati del
5,5%, incremento più alto in
Europa. Ad esempio, in
Francia e in
Spagna la crescita del loro numero è stata ben più lieve (rispettivamente +1,4 e +1,1 per cento) mentre nel
Regno Unito (-1,9 per cento) e in
Germania (-4,3 per cento) si sono addirittura
ridotti.
La situazione, con molta probabilità, è determinata anche dalla difficoltà di trovare un lavoro, in quanto il 49,1% dei Neet cerca con insistenza lavoro, ma difficilmente lo trova. Anche chi cerca di associare allo studio una prima occupazione incontra ostacoli quasi insormontabili, in Italia, con solo il
5% che ci riesce.
La ricetta della CNA per una inversione di rottaLa politica potrebbe agire per migliorare la situazione:
potenziare l'integrazione fra i diversi strumenti di occupazione e formazione, alternanza
scuola-lavoro, contratti di
apprendistato, incentivi per l'assunzione dei giovani e dei residenti nel
Mezzogiorno sono solo alcune delle proposte offerte dall'analisi di
CNA.