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Cgia, nel 2018 452 km di Gazzette

La burocrazia legislativa produce oltre 30.600 pagine all'anno

Economia
Cgia, nel 2018 452 km di Gazzette
(Teleborsa) - Una montagna di carte dal peso di 80 chilogrammi. Se avessimo stampate tutte le 365 Gazzette Ufficiali pubblicate nel 2018, con le 30.671 pagine che le compongono avremmo coperto una distanza di 452 chilometri, praticamente quella che intercorre tra Milano e Perugia. A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia che ha stimato in almeno 319 giorni lavorativi, vale a dire oltre un anno ininterrotto di lavoro, il tempo che una persona avrebbe impiegato per leggere tutti i decreti, le leggi, le delibere, le ordinanze ministeriali e i relativi allegati presenti in questo profluvio di fogli.

Se rispetto al 2017 la situazione registratasi l'anno scorso è leggermente migliorata, le 276 Gazzette Ufficiali pubblicate dal primo gennaio di quest'anno fino allo scorso 10 ottobre presentano oltre un migliaio di pagine in più rispetto agli stessi intervalli di tempo degli ultimi 2 anni. "Il coacervo di norme presente in Italia costituisce una giungla dalla quale risulta molto difficile districarsi. Senza contare, inoltre, che il costo in capo alle imprese è spaventoso: secondo un recente studio del The European House - Ambrosetti, l'intero sistema imprenditoriale italiano spende oltre 57 miliardi di euro all'anno per espletare gli adempimenti, i permessi e tutte le pratiche burocratiche richieste dall'Amministrazione pubblica", ha affermato il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo.

Secondo l'analisi realizzata dal The European House - Ambrosetti, la produttività legislativa del nostro Paese non ha eguali nel resto d'Europa. In Italia, infatti, si stima che ci siano 160mila norme di cui 71mila promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. In Francia, invece, sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3.000. La responsabilità di questa iper legiferazione è ascrivibile alla mancata abrogazione delle leggi concorrenti e al fatto che il nostro quadro normativo negli ultimi decenni ha visto aumentare esponenzialmente il ricorso ai decreti legislativi che, per essere operativi, richiedono l'approvazione di decreti attuativi. Questa procedura ha aumentato a dismisura la produzione normativa in Italia.

"I tempi e i costi della burocrazia – afferma il segretario della Cgia Renato Mason – sono diventati una patologia che caratterizza negativamente una larga parte del nostro Paese. In particolar modo le nostre imprese, essendo prevalentemente di piccolissima dimensione, necessitano di un servizio pubblico efficiente ed economicamente vantaggioso, in cui le decisioni vengano prese senza ritardi e il destinatario sia in grado di valutare con certezza la durata delle procedure. Cosa che, purtroppo, avviene di rado".

Nel 2018 la punta massima di produttività normativa si è registrata il 12 aprile con la pubblicazione da parte dell'Istituto Poligrafico dello Stato del Supplemento ordinario n° 18 contenete il testo, le tabelle e i grafici della prima tranche degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) che da quest’anno sostituiscono gli studi di settore: un malloppo di 2.967 pagine che illustra i nuovi indicatori delle prime 69 attività economiche con le relative specificità territoriali. Quest'anno, invece, il fascicolo più corposo risale al 4 gennaio con la pubblicazione del Supplemento ordinario n° 3, il secondo decreto contenete gli ISA di altre 106 categorie economiche, di ben 4.334 pagine.

Per la Cgia risulta, dunque, necessario "semplificare il quadro normativo", cercando, ove è possibile, di "non sovrapporre più livelli di governo sullo stesso argomento e, in particolar modo, accelerare i tempi di risposta della Pubblica amministrazione".



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