(Teleborsa) -
Previsioni piuttosto pessimistiche per l'Italia, assillata dal deficit strutturale e da un'assenza di crescita ormai da troppi anni, in un contesto già piuttosto difficile a livello internazionale.
E così anche
Confcommercio taglia le stime del
PIL a +0,1% da +0,3% per quest'anno, riducendo anche
quelle del 2020 a +0,3% da +0,5%. In chiaroscuro i
consumi, la cui crescita è indicata a
+0,4% nel 2019 (da +0,3%), mentre viene rivista
al ribasso a +0,3% da +0,5%
nel 2020.
La previsione è stata formulata in occasione della giornata d'apertura del
Forum Internazionale Conftrasporto, a Cernobbio, alla quinta edizione.
Nel suo discorso il
Presidente Carlo Sangalli ha ricordato "oggi stiamo vivendo una
fase di stagnazione della nostra economia e
il 2020 sarà ancora un
anno molto difficile".
Sangalli, citando il difficile quadro internazionale, colpito dalla piaga del protezionismo, ha sottolineato che "il versante interno sconta le conseguenze della prolungata assenza di crescita, a causa dei deficit strutturali che frenano la competitività del Paese, intrappolandone le migliori energie".
"Tornare subito a crescere è, dunque, una strada obbligata", ha affermato il Presidente, citando il problema dell'avvio dei cantieri e delle opere infrastrutturali, che porterebbe ad un incremento del PIL del +2,5%, ed esprimendo perplessità sulle sanzioni collegate ai pagamenti elettronici. Sul fronte dei trasporti, Sangalli ha sollecitato "una strategia integrata europea per il completamento del disegno delle reti prioritarie di trasporto e per un’accessibilità più sostenibile in termini ambientali, economici e sociali".