(Teleborsa) -
Conto salatissimo dai
cambiamenti climatici, del quale stiamo già vedendo i primi effetti, ma che potrebbe d
ecisamente peggiorare e salire da qui al prossimo futuro. Se, infatti, l’attuale trend delle emissioni inquinanti dovesse proseguire, l’Italia rischierebbe di avere perdite di alcuni punti percentuali di
Pil già nel 2050, per arrivare addirittura al
10% nella seconda metà del secolo, pari circa a
130 miliardi di euro l’anno.Sono alcuni dei
dati, tutt’altro che rassicuranti, contenuti nella
Relazione 2019 sullo stato della
Green Economy, presentata in apertura degli Stati Generali sul tema che si sono svolti nei giorni scorsi alla
Fiera di Rimini all’interno della prestigiosa cornice di
Ecomondo, uno dei principali
eventi sull’economia circolare e le energie green, firmata
Italian Exhibition Group.La
crisi climatica – sottolinea una nota stampa degli Stati Generali della Green Economy – non solo finirà per mettere un freno alla crescita, ma aggraverà anche il divario delle condizioni economiche del
Sud Italia rispetto al resto del Paese, con un aumento della disuguaglianza regionale
stimato del 60% nella seconda metà del secolo.Lungo e preoccupante l'elenco degli
effetti negativi dei cambiamenti climatici:
eventi atmosferici estremi, ondate di calore, alluvioni, danni all’agricoltura, avanzamento dell’erosione delle spiagge e mancanza di neve in montagna. Tutti fattori destinato ad avere un
considerevole impatto negativo sull’economia nazionale, con immediate ripercussioni sul
turismo, un settore strategico per il nostro Paese.
Il dibattito sulla lotta al
cambiamento climatico è diventato
centrale e vede nell’attivista sedicenne Greta Thunberg il simbolo principale, grazie all’impegno e alla forza comunicativa che hanno coinvolto milioni di giovani in tuto il mondo. Recentemente Greta è stata premiata dall’associazione per la cooperazione dei Paesi del Nord Europa The Nordic Council con la somma di 46mila euro, ma ha deciso di rifiutare il premio per mandare un segnale forte. Lei stessa ne dato notizia sul suo profilo Instagram:
“Voglio ringraziare il Consiglio Nordico per il premio, è un grande onore per me. Ma il movimento per il clima non ha bisogno di altri premi. Ciò di cui abbiamo bisogno, invece,
è che la gente e i nostri politici inizino ad ascoltare la scienza". Ottobre 2019 il più caldo mai registrato – Nel frattempo, continuano ad arrivare notizie negative sul clima, confermando i cambiamenti in atto.
Nel mese di ottobre 2019 le temperature medie in tutto il mondo sono state le più calde mai registrate nel mese. Lo ha comunicato il
Copernicus Climate Change Service (C3S), gestito dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto dell’Unione Europea.