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Divorzio e conto corrente cointestato: cosa fare per evitare brutte sorprese

La legge prevede che le somme vadano divise equamente tra i due, purtroppo, non sempre va così: 151.000 hanno svuotato il conto all'insaputa del partner

Economia
Divorzio e conto corrente cointestato: cosa fare per evitare brutte sorprese
(Teleborsa) - “Nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà”: queste le parole pronunciate da chi ha coronato il sogno d’amore di una vita. Molto spesso, però, quando il sogno diventa incubo, inizia la battaglia, senza risparmio di colpi.



IN RICCHEZZA E IN POVERTA’ (FORSE) -In caso di separazione o divorzio, cosa accade alla liquidità del conto corrente cointestato agli ormai quasi ex coniugi? Sebbene, salvo specifiche eccezioni, la legge prevede che le somme vadano divise equamente tra i due, non va sempre così. Secondo l’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, il 17% dei divorziati e separati, vale a dire quasi 280.000 individui, ha dichiarato che l’ex partner si è tenuto tutti i soldi depositati o, peggio, tra loro c’è anche chi, all’insaputa del coniuge, ha prosciugato il conto prima della separazione (9,2% pari ad oltre 151.000 individui). Come ci si deve comportare se il partner cerca di fare il furbo e cosa conviene fare del conto corrente una volta suddivise le somme? A fare chiarezza ci pensa l’analisi di Facile.it

Qualora uno dei due coniugi, senza averne il diritto, prosciugasse il conto prima della separazione o tenesse per sé tutte le somme depositate, sarà tenuto a restituire all’altro intestatario l’importo eccedente la propria quota”, spiega Giovanni Zanetti, responsabile ufficio legale di Facile.it. “Per evitare questo genere di problematica, è bene sapere che è possibile chiedere al giudice il sequestro del conto fino all’emissione della sentenza di separazione.”

Se, dopo la separazione, il conto cointestato resta aperto bisogna fare attenzione "perché in caso di conto cointestato la banca considera i due intestatari responsabili in solido anche se non più uniti in matrimonio”, continua Zanetti. “In caso di saldo passivo, quindi, i due titolari saranno responsabili nei confronti dell’istituto di credito che, indipendentemente da chi ha causato il rosso, potrà agire contro entrambi gli intestatari per recuperare le somme mancanti”.

Non sempre, fortunatamente, il conto corrente cointestato diventa motivo di scontro in fase di separazione; nel 32% dei casi i rispondenti hanno dichiarato di aver diviso equamente e di comune accordo la liquidità disponibile sul conto, mentre il 17% dei separati/divorziati ha scelto di tenere a disposizione per eventuali spese legate ai figli o alla casa le somme depositate nel conto comune.

(Foto: Jennifer Pahlka CC BY-SA 2.0)
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