(Teleborsa) - L'Eurozona conferma una cresacita "modesta", con un terzo trimestre che chiude a +0,2% come il secondo, perlopiù grazie all'aum,ento dei consumi privati, che ha parzialmente compensato il rallentamento dell'export. Lo rileva l'ultimo bollettino Eurozone Economic Outlook pubblicato congiuntamente dagli istituti Ifo (Germania), Istat (Italia), Kof (Svizzera).
La
crescita economica dell’area Euro è quindi
prevista mantenersi su ritmi moderati, con un incremento costante del
PIL pari allo 0,3% per ciascun trimestre nell'orizzonte di previsione.
Nell'’area euro - si rileva - prosegue la
diversa fase ciclica tra i settori della manifattura e dei servizi: al calo della produzione industriale è corrisposta una maggiore vivacità dei servizi. Tuttavia, negli ultimi mesi, la fiducia delle imprese industriali sembra indicare una fase di sostanziale stazionarietà.
I
consumi privati continuerebbero a sostenere la crescita, sostenuti dalle condizioni favorevoli del mercato del lavoro, mentre la produzione industriale e gli investimenti dovrebbero mantenere un andamento negativo nel quarto trimestre del 2019 per poi riprendere con intensità contenute.
Per l'anno 2019, ciò determinerebbe un aumento del
PIL, misurato sui dati trimestrali destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi,
dell'1,2% rispetto all'anno precedente.
L'inflazione annuale rimane bassa nel 2019, ma si prevede una
moderata accelerazione nella prima metà del 2020. Nel quarto trimestre 2019 si prevede una fase di stabilizzazione dell’inflazione (+1%), che determinerebbe, per l'anno 2019, un tasso di inflazione dell’1,2%. Nel 2020 l'inflazione dovrebbe manifestare una accelerazione (+1,3%) nel primo trimestre, prima di rallentare marginalmente (+1,2%) nel secondo trimestre
I
principali rischi per lo scenario previsivo sono legati alle
tensioni tra Stati Uniti e Iran ed all'emergere di
contrasti in Francia a causa degli scioperi, mentre le tensioni sulla
Brexit e sui contrasti commerciali tra
Stati Uniti e Cina sono leggermente
diminuiti.
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