(Teleborsa) - Mentre in Italia è massima l'allerta per
l'epidemia di Coronavirus che tiene in scacco il
Paese, Nord in particolare, da giorni,
Federturismo chiede lo stato di crisi per il settore del turismo, anche in scia a una
situazione in continua evoluzione della quale, almeno per ora, non è possibile definire gli
sviluppi. "Le ultime gravi notizie relative alla diffusione del Coronavirus nel nostro Paese hanno
messo in ginocchio l'industria del turismo italiano" la premessa dell'Associazione che ha inviato una lettera al Premier Giuseppe Conte.
"Le
stime più prudenti prima della diffusione parlavano di una perdita di
5 miliardi di euro - ha osservato la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli - ma adesso ci troviamo nella condizione di non poter
più nemmeno stimare l'impatto a causa della drammatica evoluzione in corso. Anche nel caso di una rapida soluzione del problema per il nostro settore la stagione è compromessa: oltre alle migliaia di cancellazioni, si aggiungono le mancate prenotazioni per tutto il
secondo semestre 2020, normalmente già a buon punto in questa parte dell'anno".Alla luce di "questi recenti sviluppi e a nome di un comparto che
rappresenta il 10% del Pil e oltre 4 milioni di lavoratori abbiamo scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, chiedendo lo
stato di crisi per il settore del turismo e di attivare tutte le misure di supporto a tutela dei posti di
lavoro e della vita stessa delle nostre imprese".Intanto, il Ministro della Funzione pubblica,
Fabiana Dadone, ha convocato le categorie di Cgil, Cisl e Uil per questo pomeriggio alle 17 a Palazzo Vidoni per l
'emergenza Coronavirus.