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Conte, "Io resto a casa". Poi paura e insensata corsa notturna ai supermarket

Il Governo: "Non c'è bisogno di scorte poiché tra i casi di necessità che consentono gli spostamenti c'è anche la spesa garantita per i generi alimentari"

Agroalimentare, Economia, Salute e benessere
Conte, "Io resto a casa". Poi paura e insensata corsa notturna ai supermarket
(Teleborsa) - Panico immotivato per l'Italia "zona protetta senza distinzioni". Ma si è scatenato lo stesso in serata avanzata subito dopo l'annuncio del "Tutti in casa" annunciato dal Premier Conte come rafforzamento delle misure per il contenimento dei contagi. In città del centro-sud come Roma, Napoli e Palermo, dove l'offerta alimentare è disponibile anche nottetempo, supermercati notturni presi d'assalto per scorte insensate da tempo di guerra, oltretutto in barba di quegli assembramenti di persone che gli "esperti" indicano al primo posto dei comportamenti da evitare. Immediato l'invito alla calma da parte del Governo:"Non c'è bisogno, spesa garantita, poiché tra i casi di necessità che consentono gli spostamenti c'è anche la spesa per generi alimentari".



Le nuove disposizioni vietano ora, è vero, gli spostamenti non solo in diverse zone del nord ma in tutta Italia se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità. Ma per necessità è espressamente previsto l'inderogabile bisogno di provvedere agli approvvigionamenti alimentari. Timori, ansia e paure hanno irrazionalmente prevalso lo stesso, calpestando la ragione.

Praticamente nessuno dei tuttavia non certo numerosi Supermercati della capitale aperti H24 (il primo aperto nel 1996) è stato risparmiato. Lavoro notturno aggravato stavolta da uno straordinario di fatica per i dipendenti, oltretutto alle prese, spesso senza successo, con la necessità di far rispettare le previste distanze anticontagio tra acquirenti presi dall'incontrollabile frenesia di entrare al più presto per accaparrarsi ingenti scorte di cibo, bevande e di prodotti per la pulizia e disinfezione della casa prima che la merce si esaurisca.

Flaconi di alcool di grande e piccolo contenuto letteralmente a ruba, come saponi, farina, acqua minerale, latte, uova, formaggi. Carrelli pieni "da paura", con acquirenti in assetto di guerra che si guardano in cagnesco pronti a scattare per afferrar per primi la merce. Tra i tanti scatenati, un distinto signore, come ci racconta un commesso, che in un lampo di improvvisa ritrovata saggezza, si lascia sfuggire con la consorte: "Sembra d'esser all'assalto del Forno delle Grucce nella Milano de I Promessi Sposi! Lasciam perder, c'è il virus di certo ora qui tra noi, andiamo via"!. Un reciproco sorriso segna il ritorno alla ragione. Lasciando il carrello semi pieno proprio accanto al sorpreso dipendente, vanno via davvero.


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