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Istat, frena l'inflazione: pesano energia, alimentari e trasporti

E' quanto emerge dall'ultimo rapporto mensile che rivede al ribasso stima preliminare

Economia, Macroeconomia
Istat, frena l'inflazione: pesano energia, alimentari e trasporti
(Teleborsa) - Inflazione in frenata a febbraio, a causa delle componenti più volatili quali energia ed alimentari, cui si aggiunge il rallentamento dei prezzi nei trasporti. Proprio a febbraio è scoppiata infatti l'epidemia di coronavirus in Cina, con conseguente battuta d'arresto delle quotazioni petrolifere e dei trasporti internazionali.

Secondo l'Istat, nel mese di febbraio, i prezzi al consumo hanno riportato una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento modesto dello 0,3% su base annua, inferiore al +0,4% della stima preliminare ed in frenata dal +0,5% di gennaio.

Il calo congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), solo in parte bilanciata dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%).

La decelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (la cui crescita passa da +3,2% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +1,5%) e, in misura minore, dei Tabacchi (da +2,9% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,1%); tali andamenti sono stati solo in minima parte compensati dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -5,2% a -2,8%).

L'inflazione di fondo, che non incorpora energia e/o alimentari, risulta più che doppia di quella riferita all'intero paniere e registra un rallentamento più moderato +0,8% del mese precedente a +0,7%.

L’inflazione rallenta per i beni (da +0,1% di gennaio a -0,3%), mentre è stabile per i servizi (+1%); il differenziale inflazionistico, pertanto, rimane positivo e si amplia (+1,3 punti percentuali da +0,9 a gennaio).

L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base annua e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,8% (entrambi in netto rallentamento rispettivamente da +0,6% e da +1,3% del mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,5% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’IPCA aumenta dello 0,2% su base annua, da +0,4% del mese precedente. La stima preliminare era +0,3%.

L’indice FOI dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,2% su anno.

(Foto: sosinda / Pixabay)
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