(Teleborsa) -
Sicurezza dei lavoratori al primo posto: i sindacati chiedono con forza di modificare il
decreto in senso
più restrittivo minacciando lo sciopero ove
non ci saranno le condizioni di tutela. Proprio per cercare di stoppare i malumori di queste ore, i Ministri dello Sviluppo economico e dell'Economia,
Stefano Patuanelli e Roberto Gualtieri hanno convocato per oggi 24 marzo alle 11 una videoconferenza con Cgil, Cisl e Uil, dopo che i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno inviato una lettera per chiedere
"con urgenza un incontro" sul DPCM di domenica.
Per i sindacati, infatti, molte delle
attività non sospese non sono indispensabili o essenziali e, per questo, chiedono di
rivedere l'elenco. Mentre i lavoratori delle aziende metalmeccaniche della
Lombardia sciopereranno mercoledì 25 marzo per 8 ore - "la Lombardia è una regione dove sono necessarie misure più restrittive sulle attività da lasciare aperte" - anche i metalmeccanici della regione Lazio sono pronti a
proclamare lo sciopero.
LANDINI, APPELLO A CONTE: APPLICHI PROTOCOLLO SICUREZZA - "Noi vogliamo trovare la migliore soluzione possibile per la sicurezza dei lavoratori, la salute dei cittadini e l'economia del Paese". Lo sottolinea in una intervista a Repubblica, il leader della Cgil, Maurizio Landini rispondendo alle critiche di quanti hanno messo in dubbio l'opportunità di uno sciopero generale con il
Paese in piena emergenza coronavirus.La nostra - spiega -
non è una protesta contro qualcuno, nè per un interesse dei lavoratori come quando si lotta per avere un aumento del salario o una riduzione dell'orario.
Questa volta scioperiamo per la difesa della salute e della sicurezza di chi lavora. E se non ho altri mezzi per affermare questi valori, io, sindacalista, ricorro anche alle agitazioni. Noi vogliamo che si lavori in tutte le attività essenziali applicando il
protocollo sulla sicurezza firmato a Palazzo Chigi".Pronti alla mobilitazione anche i
sindacati dei bancari che minacciano lo sciopero. I segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in una lettera spedita questa mattina all'Abi, a Federcasse, a tutte le banche, e, per conoscenza, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte denunciano come "i dipendenti del settore, tra i quali si registrano molti casi di positività al coronavirus, non operano in
condizioni di sicurezza", senza mascherine, guanti e disinfettanti.