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Commercio estero, surplus in crescita a febbraio

Economia, Macroeconomia
Commercio estero, surplus in crescita a febbraio
(Teleborsa) - Cresce il surplus del commercio con l'estero dell'Italia a febbraio. Lo rileva l'Istat, che da questo mese ha inserito il Regno Unito fra i Paesi extra UE 27 dopo la Brexit. Il saldo commerciale a febbraio è stimato pari a +5.096 milioni, in forte aumento su milioni a febbraio 2019 (era +3.420). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +6.484 milioni per febbraio 2019 a +7.733 milioni per febbraio 2020).

A febbraio 2020, si registra una moderata crescita congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue27 (+0,6%), più ampia al netto dell’energia, ed una marcata contrazione per le importazioni (-6,6%).

Il lieve incremento su base mensile dell’export è dovuto principalmente ai beni strumentali (+4,5%). L’energia (-16,0%), in misura più ampia, e i beni intermedi (-2,5%) sono invece in diminuzione. Dal lato dell’import, si rilevano ampie flessioni congiunturali per energia (-15,8%), beni strumentali (-4,8%) e beni di consumo non durevoli (-4,5%); in aumento soltanto i beni di consumo durevoli (+3,4%).

Nel trimestre dicembre 2019-febbraio 2020, la dinamica congiunturale delle esportazioni è lievemente positiva (+0,3%) e sintesi di aumenti contenuti per tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia che è in netto calo (-6,7%). Nello stesso periodo, per le importazioni, si rileva una diminuzione congiunturale (-0,9%), dovuta in particolare a beni intermedi (-2,1%) e beni di consumo non durevoli (-1,9%).

Su base annua, la crescita delle esportazioni (+6,4%) è molto sostenuta e geograficamente concentrata: infatti, l’aumento delle vendite verso Stati Uniti, Svizzera e Giappone spiega da solo quasi l’80% dell’incremento tendenziale dell’export. A febbraio 2020 l’export verso Turchia (+36,6%), Stati Uniti (+22,4%), Giappone (+14,7%), Russia (+13,8%) e paesi OPEC (+13,3%) è in deciso aumento su base annua. In netto calo le vendite verso la Cina (-21,6%).

L’incremento dell'export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è rilevante per beni di consumo non durevoli (+9,1%), beni intermedi (+6,3%), energia (+6,2%) e beni strumentali (+5,4%).
Particolarmente dinamiche risultano le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e della cantieristica navale verso gli Stati Uniti cui si associa la positiva performance delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti verso la Svizzera.

La dinamica negativa dell'import, sia congiunturale sia tendenziale (-3,6%), è in larga misura imputabile alla flessione degli acquisti di prodotti energetici (-11,3%), ma anche beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-1,5%). Gli acquisti da paesi MERCOSUR (-24,9%), paesi OPEC (-22,8%) e Stati Uniti (-10,9%) registrano decrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In aumento gli acquisti da India (+17,3%), paesi ASEAN (+6,9%) e Svizzera (+4,8%).

A febbraio 2020, per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che le esportazioni aumentino dello 0,8% su base mensile e del 7,8% su base annua. Le importazioni registrano ampie flessioni sia sul mese (-7,2%) sia sull’anno (-3,7%). Il saldo commerciale è pari a + 3.909 milioni (+2.156 milioni a febbraio 2019).

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