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Coronavirus, Alitalia: boom di richieste cassa integrazione straordinaria

Superate le 6800 domande. Numeri ampiamente al di sopra delle previsioni iniziali

Economia, Trasporti
Coronavirus, Alitalia: boom di richieste cassa integrazione straordinaria
(Teleborsa) - Si aggrava ulteriormente l'effetto Coronavirus su Alitalia. L'azienda intende infatti integrare la nuova cassa integrazione straordinaria fino al prossimo 31 ottobre chiedendo di aggiungere per l'emergenza sanitaria in corso oltre 2.800 dipendenti. Numeri che fanno salire a 6.828, il totale dei dipendenti interessati. Molti di più rispetto alle previsioni iniziali.

Nel dettaglio la procedura prevede 2.868 dipendenti di Alitalia, di cui 206 di CityLiner, la compagnia regionale finora non coinvolta dalla Cigs. Per Alitalia si tratta di 2.662 persone aggiuntive che, sommate all'iniziale richiesta di 2.785, portano il totale a 5.447 solo per il coronavirus. Considerata anche Cityliner salgono a 5.653 solo per l'emergenza. A questi numeri va aggiunga la Cigs indipendente dall'emergenza che nella richiesta iniziale dell'azienda è di 1.175 persone: il totale di dipendenti per cui viene dunque chiesta la cassa per i prossimi sette mesi è di 6.828 persone. In particolare, nell'integrazione della procedura presentata dall'azienda, viene chiesta altra Cigs per 245 comandanti (che si aggiungono ai 143 precedenti portando il totale a 388), 289 piloti (che salgono così a 471), 1.195 naviganti del personale di cabina (totale sale a 1.975) e 933 dipendenti del terra (salgono a 2.613). Per CityLiner, che fino ad ora non era stata intaccata dalla cassa, la Cigs, resa necessaria anche per l'emergenza coronavirus, scatterà dal 23 aprile al 31 ottobre e viene chiesta per: 41 comandanti, 58 piloti, 105 naviganti di cabina e 2 dipendenti del terra.

L'azienda non aveva escluso la possibilità di aumentare i numeri già all'avvio della trattativa con i sindacati il 17 marzo, ma nell'ultima riunione, quella del 24, in cui si sarebbe dovuto concludere il confronto, non si è parlato di numeri, rimandando la chiusura della trattativa al prossimo 3 aprile per permettere alle parti di trovare un'intesa. Difronte a queste richieste, tuttavia, il raggiungimento di un accordo appare ora ancora più difficile e il rischio è che la procedura scatti con il mancato accordo dei sindacati. Nell'ipotesi in cui la riunione di venerdì si concludesse con un "mancato accordo tra le parti»", si legge nell'integrazione della procedura inviata oggi ai sindacati, la Cigs "deve intendersi riferita al periodo dal 23 aprile al 31 ottobre 2020".

Uno scenario in cui il Governo – guardando alla situazione della compagnia, per la quale è stata avviata la strada della nazionalizzazione, con una newco che dovrebbe partire con 25.30 aerei – rimane ottimista. "La debolezza delle altre compagnie consentirà ad Alitalia di partire dallo stesso livello delle altre. Tutte sono in difficoltà, tutte stanno chiedendo l'intervento dello Stato. Grandi giganti inimmaginabili da raggiungere partiranno dallo stesso punto di Alitalia e quando si riaprirà il mercato Alitalia potrà crescere. Partiamo da un mercato fermo ma fermo per tutti", ha assicurato il ministro dello sviluppo Stefano Patuanelli.










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