(Teleborsa) - Gli
eurobond o
coronabond sono uno strumento di debito comune dei Paesi della Zona Euro, quindi garantito, in ugual misura, da tutti gli Stati membri.
In sostanza Titoli di Stato emessi dall'Unione Europea che costituiscono una fonte di finanziamento stabile per tutti i Paesi a un costo contenuto, con un rating ai primi posti della categoria "
investment grade" e, quindi, con la possibilità di essere molto appetibili per gli investitori istituzionali.
Il rendimento di questi titoli dovrebbe essere approssimativamente una media dei rendimenti dei titoli dei singoli Stati e costituire, quindi, un costo più elevato per Nazioni come la Germania, l'Olanda, l'Austria, la Francia che hanno rendimenti negativi o molto bassi, mentre essere vantaggiosi, in ordine progressivo, per Paesi quali la Spagna, il Portogallo, l'Italia e la Grecia che si finanzierebbero a costi più contenuti rispetto ai titoli di Stato emessi singolarmente.
La tabella sottostante riporta il rendimento dei titoli di stato a 10 anni dei singoli Paesi europei ed è indicativa, a colpo d'occhio, del
fallimento degli eurobond, poiché il concetto di mutualità e di condivisione del debito pregresso e futuro non potrà mai essere accettato dai Paesi del centro-nord Europa.
La
Germania troverà molto più conveniente finanziarsi attraverso l'emissione di Bund, che, sulla scadenza a 10 anni, hanno un rendimento negativo dello 0,56%, piuttosto che utilizzare gli eurobond, mentre Paesi come l'
Italia o la
Grecia, che pagano sul debito a 10 anni un costo rispettivamente dell'1,85% e del 2,20%, potrebbero beneficiare di un costo più basso per finanziare il proprio debito, se utilizzassero gli eurobond.
Nazione | Rendimento a 10 anni | Agenzia | Rating | Outlook | Data | Debito pubblico (EUR milioni) | Spese militari (USD milioni) |
Germania | -0,56 | Moody's | Aaa | stabile | 28/02/2014 | 1.899.168 | 46.192 |
Olanda | -0,28 | S&P | AAA | stabile | 20/11/2015 | 402.002 | 10.535 |
Austria | -0,10 | Fitch | AA+ | positivo | 20/07/2018 | 280.426 | 3.140 |
Francia | -0,05 | DBRS | AAA | negativo | 17/04/2020 | 2.380.100 | 59.542 |
Belgio | 0,03 | Fitch | AA- | negativo | 03/04/2020 | 575.449 | 4.614 |
Irlanda | 0,11 | DBRS | A (high) | positivo | 31/0/2020 | 204.044 | 1.140 |
Spagna | 0,87 | DBRS | A | positivo | 20/09/2019 | 1.188.862 | 17.039 |
Portogallo | 0,91 | S&P | BBB | stabile | 24/04/2020 | 249.980 | 3.969 |
Italia | 1,85 | Fitch | BBB- | stabile | 28/04/2020 | 2.446.893 | 26.082 |
Grecia | 2,20 | S&P | BB- | stabile | 24/04/2020 | 356.014 | 4.934 |
Prima di pensare a finanziare il proprio debito, pertanto, i Paesi europei dovrebbero avere una strategia fiscale comune, al pari della politica monetaria svolta tempestivamente e unicamente dalla BCE.
Questo vuol dire avere un
livello di tassazione simile, in termini di aliquota fiscale e un'
adeguata copertura per il sistema pensionistico e sanitario.
Il sistema sanitario dovrebbe
garantire a tutti i cittadini cure mediche adeguate, evitando sprechi e, allo stesso tempo,
farsi trovare preparato, in caso di eventi eccezionali come la pandemia attualmente in corso. Parte della spesa sanitaria dovrebbe rientrare nel
budget delle spese militari, visto che il coronavirus può essere considerato
alla stregua di una guerra mondiale.
Solo una volta messi sullo stesso piano tutti i Paesi europei, si potrà pensare a strumenti comuni di finanziamento come gli eurobond, finalizzati a finanziare investimenti, soprattutto infrastrutturali, di ogni singolo Paese.
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