(Teleborsa) -
"L'Europa sta sperimentando uno shock senza precedenti dalla Grande Depressione". Queste le parole tutt'altro che sibilline del Commissario agli Affari economici
, Paolo Gentiloni, a commento delle
Previsioni economiche di primavera pubblicate dalla
Commissione.
"E' ora abbastanza chiaro che l'UE è entrata nella recessione economica più profonda della sua storia", ha aggiunto ricordando che si prevede che l'economia dell'UE si contrarrà di un record del
7,5% quest'anno (7,7% nell'area dell'euro), più che nel 2009 (-4,3% nell'UE27, -4,5% nell'area dell'euro)"."Nel
2021 prevediamo un rimbalzo del 6,1% nell'UE e del 6,3% nell'area dell'euro - ha osservato - non abbastanza per compensare completamente la perdita di quest'anno. In altre parole, si prevede che alla fine del 2021 una grande maggioranza degli Stati membri presenterà un livello inferiore di attività economica rispetto a prima
dell'esplosione di questa crisi". "Sia la recessione che la ripresa saranno disomogenee", ha sottolineato -
"i dati aggregati a livello europeo nascondono considerevoli differenze fra Paesi". Dice Gentiloni: "Tra i Paesi più grandi, l
'Italia è stata colpita per prima e con più forza, con le misure di contenimento che ora cominciano ad essere rimosse gradualmente, l'economia comincerà la ripresa dalla seconda metà del 2020. Ciononostante, si prevede che la ri
presa italiana prenderà più tempo che negli altri Paesi", ha detto osservando che la divergenza tra gli Stati membri sia in termini di caduta del PIL a causa della crisi del coronavirus sia nella
capacità di ripresa per le risorse finanziarie a disposizione "
costituisce una minaccia al mercato interno e all'area euro". Altro argomento di dibattito, il fondo europeo
MES che secondo
Gentiloni rappresenta
"certamente una opportunità" con la nuova linea di credito sulle spese sanitaria nella pandemia di Coronavirus e "certamente i Paesi che hanno i tassi di interesse più elevati", come
Italia e Spagna "potrebbero essere più interessati di altri" a valutarlo, ma la decisione se farvi ricorso o meno "
spetta ai Governi", ha ribadito il commissario europeo all'Economia precisando che "come Commissione europea si procederà a formalizzarne la disponibilità a tutti gli Stati membri, "poi spetterà a loro decidere se usare le linee di credito o o no.
Come sapete in Italia ci sta una discussione sul tema, non sta alla Commissione dare una opinione".