(Teleborsa) - Dal
2 febbraio all'11 aprile, con la diffusione del
Coronavirus, le certificazioni di malattia pervenute
all'Inps da parte dei lavoratori dipendenti dei
settori privato e pubblico hanno registrato un balzo del 1
4% rispetto allo stesso periodo del
2019, risultato di un aumento del 23% nel privato e un calo dell'8% nel pubblico. In particolare - rileva l'Osservatorio
Polo unico malattia dell'Inps - nella settimana tra l
'8 e il 14 marzo l'aumento è stato del
110% (+134% nel privato e +47% nel pubblico); nella settimana successiva la crescita è stata del
59% (80% nel privato e 1% nel pubblico).
Successivamente, invece,
l'Inps segnala una
riduzione drastica delle certificazioni pervenute che si attestano per tutti, nelle ultime due settimane del periodo osservato per il
2020, su valori inferiori rispetto ai
corrispondenti valori del 2019. Dal
29 marzo al 4 aprile, le certificazioni calano del
28% e la settimana successiva del
45%.
Si legge: "È ragionevole ritenere che le
misure di contenimento adottate abbiano cominciato a dare i loro frutti a partire dalla fine di
marzo, ed inoltre in periodo di
lockdown, quando gran parte dei lavoratori ha svolto attività di
smart-working, e sono state imposte rigide misure di distanziamento sociale, il diffondersi di malattie stagionali, anche diverse dal virus in esame,
sia stato molto inferiore rispettoal 2019". Quanto alla
distribuzione territoriale, nelle dieci settimane del 2020 rispetto alle medesime del 2019,? su un totale di
823.000 certificati di malattia presentati all'Inps, circa il
90% arriva dalle regioni settentrionali (731.000 in tutto), e più della metà di questi (423.000) sono
pervenuti dalla Lombardia, la regione di gran lunga più colpita dalla
pandemia.