(Teleborsa) - Prima la
spaccatura, poi il
riavvicinamento. Ora lo
stallo. Mittal "sta facendo capire che
non ha nessuna intenzione di restare e questo certamente ci
costringerà di rivedere i nostri intendimenti, che in base al pre-accordo legale raggiunto nei mesi scorsi doveva portarci a superare i
problemi emersi in passato". Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico,
Stefano Patuanelli, in un'intervista a La Stampa segnalando che "al momento c'è un
grosso ritardo sul piano industriale che Mittal avrebbe dovuto presentare e poi ci sono
licenziamenti ingiustificati e una richiesta di Cig non motivata a sufficienza: tutti
segnali di un allontanamento ulteriore".
Poche ore fa, in una
lettera rivolta al Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e all'ad di Arcelor Italia, Lucia Morselli, i sindacati del settore Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno chiesto un
"incontro urgente". Non solo Mittal, Patuanelli "programma" anche la
Fase della ripartenza nel nostro
Paese. "E' necessario far percepire alle imprese che lo Stato si fida di loro", dice. "
Dovranno produrre meno carte e perdere meno tempo, che per le imprese è sempre un costo, per ottenere una autorizzazione, per attivarsi e per poter partire con un'opera". Bisogna in altre parole
"sburocratizzare il Paese"