(Teleborsa) -
Giornata ad alta
tensione per il
Governo con il
Senato che oggi, mercoledì
20 maggio, metterà ai
voti le due
mozioni di sfiducia nei confronti del
Ministro della Giustizia pentastellato
Alfonso Bonafede presentate da
opposizione e +Europa.
Con una
anomalia di fondo:
si tratta di due mozioni, di fatto,
"contrapposte". Se infatti in quella delle opposizioni sono finite nel mirino le
eccessive scarcerazioni dei boss autorizzate a causa del Covid, la
mozione "garantista" della Bonino, ribattezzata
"Enzo Tortora", infatti,
è fatta, precisa una nota, “
in nome della sua battaglia per la giustizia giusta, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta il 18 maggio del 1988”. Tra l'altro, per essere approvata non ha bisogno della maggioranza assoluta, pari a 161 voti, ma è sufficiente un
solo voto in più.Diverso, invece, il discorso per la
mozione delle opposizioni, che, come sempre, si gioca sul
filo di "numeri ballerini". Italia Viva di
Matteo Renzi - che con i suoi senatori sembra destinata a fare da
ago della bilancia - non svela le
carte e tiene l'esecutivo sulle spine con il
Pd che nelle scorse ore ha
suonato l'allarme: in caso di sfiducia al
Guardasigilli si aprirà la crisi, perché un voto contro il Ministro della Giustizia è un
voto contro il Governo.
Stando alle ultime indiscrezioni, alla fine sarà
tregua con
IV in pressing su alcune
tematiche. Secondo fonti renziane ci sarebbero
"passi in avanti" sul piano shock per le infrastrutture e sul family act. Sulla giustizia il Premier potrebbe concedere
a Italia Viva il
"riconoscimento politico" , una sorta di mini-rimpasto, inserendo qualche
figura-chiave di sponda
renziana.