(Teleborsa) - Sono
46.909 i decessi in più registrati a
tra il primo marzo e il 30 aprile rispetto ai
109.520 attesi. È quanto emerge dall'analisi della mortalità del periodo di epidemia da
coronavirus realizzata dall'
INPS. Il numero di decessi registrato come causato da
Covid-19 nello stesso periodo è stato di
27.938.
A questo punto, si domandato l'Istituto, ci si può chiedere quali sono i
motivi di un ulteriore
aumento di decessi pari a
18.971. Come spiega la stessa analisi,
il numero di decessi "è piuttosto stabile nel tempo, con le dovute cautele, possiamo attribuire una gran parte dei maggiori decessi avvenuti negli ultimi due mesi, rispetto a quelli della baseline riferita allo stesso periodo, all'epidemia in atto".
"La
distribuzione territoriale dei decessi - aggiunge - è
strettamente correlata alla propagazione dell'epidemia e la maggiore mortalità registrata degli uomini rispetto alle donne è coerente con l'ipotesi che la
sovra-mortalità sia dovuta a un fattore esterno, in assenza del quale una eventuale crescita di decessi dovrebbe registrare delle dimensioni indipendenti sia dal territorio che dal sesso".
Nel periodo
dal primo gennaio al 28 febbraio 2020 si registra un
numero di decessi inferiore di 10.148 rispetto ai 124.662 attesi.