(Teleborsa) -
ABI ha siglato un accordo con una serie di associazioni per rafforzare ed ampliare le
moratorie. Fra le associazioni aderenti Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop) CIA-Agricoltori Italiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confersercenti), tutte firmatarie dell'
Accordo per il Credito 2019. sottoscritto il 15 novembre 2018
Tale accorso prevede, in relazione alle
piccole e medie imprese (PMI), la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari aderenti di
sospendere fino a un anno il pagamento della
quota capitale delle rate dei finanziamenti e di
allungare la scadenza dei finanziamenti. Il 6 marzo scorso, all’inizio della crisi del COVID-19, l’Abi e le Associazioni delle imprese hanno sottoscritto un
Addendum per estendere le moratorie anche ai finanziamenti in essere
fino al 31 gennaio 2020, erogati a PMI in bonis, danneggiate dalla diffusione del COVID-19.
Con questo nuovo accordo, che prende la forma di un nuovo Addendum all'accordo di Credito 2019, il
beneficio viene esteso alle imprese di maggiori dimensioni che autocertifichino di essere state
danneggiate dal COVID-19. Le moratorie potranno essere richieste
fino al 30 giugno 2020, con possibilità di proroga sulla base delle indicazioni delle Autorità di vigilanza bancaria.
La moratoria per le grandi imprese può essere
richiesta dalle imprese che non presentavano nei confronti della banca, alla 31 gennaio 2020,
esposizioni debitorie classificate come
deteriorate in applicazione delle normative. Sono escluse le imprese classificate in sofferenza.
E’ prevista la
possibilità per le banche di
offrire modalità e soluzioni operative migliorative rispetto a quelle previste dal nuovo Accordo. In particolare, le banche aderenti possono
estendere la durata della sospensione della quota capitale delle rate di finanziamento
fino a 24 mesi per le imprese appartenenti a
specifici settori o filiere produttive con maggiori difficoltà di ripresa dai danni conseguenti al COVID-19: tali misure possono essere applicate anche alle PMI.