(Teleborsa) - Con le ultime riaperture decise per il
15 giugno via libera anche per i
centri estivi, ma con qualche
novità. I primi a riaprire saranno quelli
privati, entro fine mese lo faranno anche quelli
comunali.
Tra norme da rispettare e spese in più in termini di
sanificazione e
personale – un adulto ogni 5 bambini per l’età dell'infanzia (dai 3 ai 5 anni), 1 educatore ogni 7 bambini per la scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) e 1 animatore ogni 10 adolescenti per la scuola media e superiore (dai 12 ai 17 anni) – i primi a subire una
drastica riduzione sono stati i
posti disponibili.
Previsto anche che il
pranzo a sacco sia portato
da casa, controllo della
temperatura, uso della
mascherina quando non si potrà mantenere la distanza e
pulizia frequente degli spazi.
Il
Codacons ha previsto, però, un
aumento dei prezzi del 30%: per chi ha intenzione di iscrivere il proprio figlio in un centro estivo vuol dire mettere in preventivo una
spesa settimanale tra i 150 e i 200 euro.
"Il
rischio concreto – ha attaccato l’associazione dei consumatori – è che il bonus da 1.200 euro varato dal Governo nel decreto Rilancio per sostenere le famiglie sul fronte dei centri estivi e ricreativi abbia dato il via alle
speculazioni, portando ad un generalizzato rincaro dei listini".