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Coronavirus in Italia: 333 nuovi casi e 66 morti. Tornano a salire terapie intensive

Solo quattro Regioni non hanno registrato casi

Economia, Salute e benessere
Coronavirus in Italia: 333 nuovi casi e 66 morti. Tornano a salire terapie intensive
(Teleborsa) - Il totale delle persone che hanno contratto il virus nel nostro Paese sale a 238.159, con un incremento rispetto a ieri di 333 nuovi casi quando erano stati 329. Sono 66 le persone morte nelle ultime 24 ore, dato che porta i decessi a 34.514 dall’inizio della pandemia. Rispetto al 17 giugno, sono stati fatti 58.154 tamponi in più. Solo quattro le regioni che non hanno registrato casi: Valle d’Aosta, Basilicata, Molise, Umbria. Aumenta, rispetto a ieri, il numero delle persone in terapia intensiva: sono 168 (+5). Questo il bollettino diffuso dalla Protezione Civile sottolineando che il numero totale di attualmente positivi è di 23.101, con una decrescita di 824 assistiti rispetto a ieri.



Sono 36 le persone morte ieri per Covid in Lombardia dove, dall'inizio della pandemia, si sono registrate 16.516 vittime. Lo rende noto la Regione. Sono stati fatti 11.475 tamponi e scoperti 216 nuovi casi positivi, di cui 54 dopo il test sierologico, con una percentuale dell'1,9%.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 14.647 in Lombardia, 2.290 in Piemonte, 1.281 in Emilia-Romagna, 607 in Veneto, 438 in Toscana, 246 in Liguria, 997 nel Lazio, 577 nelle Marche, 242 in Campania, 306 in Puglia, 59 nella Provincia autonoma di Trento, 637 in Sicilia, 97 in Friuli Venezia Giulia, 434 in Abruzzo, 85 nella Provincia autonoma di Bolzano, 16 in Umbria, 31 in Sardegna, 6 in Valle d’Aosta, 35 in Calabria, 60 in Molise e 10 in Basilicata.

La riapertura delle scuole in alcuni Paesi ha portato a "luci d'allarme" locali nel numero di casi, perciò dobbiamo rimanere diligenti ed eliminare le restrizioni con cautela". Ad alzare il livello d'attenzione, Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa chiarendo che "il Covid-19 è ancora in fase attiva in molti Paesi. E' fondamentale continuare a recuperare e a ricostruire una vita normale dopo il lockdown ma è anche molto importante che le autorità investano per avere un sistema aggressivo di monitoraggio, test e tracciamento per evitare costosi blocchi aggiuntivi nelle settimane e nei mesi a venire in caso di rimbalzo del virus".

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