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Ustica, Mattarella: "Ferita profonda per l'Italia. Paesi alleati collaborino a verità"

A quarant'anni dalla strage di Ustica il presidente Sergio Mattarella ribadisce il bisogno per il nostro Paese di trovare delle risposte risolutive

Trasporti
Ustica, Mattarella: "Ferita profonda per l'Italia. Paesi alleati collaborino a verità"
(Teleborsa) - Era il 27 giugno del 1980 quando un DC9 della compagnia aerea Itavia esplose e precipitò nel Mar Tirreno. Il volo partito dall'aeroporto Marconi di Bologna alle 20.08, con due ore di ritardo, e diretto a Palermo Punta Raisi, dove sarebbe dovuto atterrare alle 21.13, scomparve dagli schermi dei radar alle 20.59 mentre procedeva regolarmente a una quota di circa 7.500 metri nello spazio aereo tra Ponza e Ustica, senza aver lanciato nessun sos.

Alle 7,25 del 28 giugno, nelle acque internazionali tra le due isole, un elicottero individua una vasta macchia scura di combustibile e circa quattro ore dopo l'incrociatore della Marina Militare Andrea Doria recupera i primi cadaveri delle 81 vittime: 77 passeggeri tutti di nazionalità italiana, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell'equipaggio. Concluse il 30 giugno, le ricerche riporteranno alla luce solo 39 degli 81 corpi oltre al cono di coda dell'aereo, vari relitti e alcuni bagagli delle vittime.

"Non può e non deve cessare l'impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l'impegno delle istituzioni e l'aperta collaborazione di Paesi alleati con i quali condividiamo comuni valori. Il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica". E' quanto scrive il Presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione nel quarantesimo anniversario dalla strage

"La strage avvenuta nel cielo di Ustica la sera del 27 giugno 1980 è impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare. Nella ricorrenza dei quarant'anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale". Prosegue il presidente Mattarella nella sua dichiarazione dichiarazione.

"La condivisione di tanto dolore è stata ed è anche motivo di testimonianza e di impegno civile. Il quadro delle responsabilità e le circostanze che provocarono l'immane tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario. Tuttavia molta strada è stata percorsa dopo che reticenze e opacità erano state frapposte al bisogno di verità, incomprimibile per una democrazia e uno Stato di diritto. La Repubblica e la tenacia e professionalità di uomini dello Stato hanno consentito - aggiunge il Capo dello Stato - di diradare nebbie; e ciò è stato possibile grazie anche alla determinazione e alla passione civile delle famiglie delle vittime e di quanti le hanno sostenute nelle istituzioni e nella società".


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