(Teleborsa) -
Generali Assicurazioni chiude il 1° semestre con un
risultato operativo di 2,7 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo del 2019, con la crescita dei segmenti
Danni (+16,2%) e
Asset Management (+17,9%), grazie anche alle recenti acquisizioni, e di quello Holding e altre attività per effetto della buona performance di banca General, che compensano la flessione del
Vita (-15%).
Si conferma l
’eccellenza tecnica con il
Combined Ratio all'89,5% (91,8% el primo semestre 2019), trainato dal miglioramento della sinistralità corrente non catastrofale osservato nel comparto auto in tutti i principali paesi di operatività del Gruppo, anche a seguito degli effetti del lockdown, che ha modificato i comportamenti dei clienti, e il
New Business Margin a ottimi livelli
al 3,94% (4,40% nel 2019).
"Il primo semestre conferma la validità della strategia, la solidità del modello di business e l’eccellenza tecnica di Generali, in un contesto che non ha precedenti e che ha visto il Gruppo impegnato a favore delle comunità colpite dal Covid-19 anche attraverso il Fondo Straordinario Internazionale", ha sottolineato il Ceo di Generali
Philippe Donnet.
"Il Gruppo - ha aggiunto - ha affrontato questo momento accelerando l’innovazione e la trasformazione digitale del business e del modello operativo, continuando a eseguire in maniera disciplinata ed efficace la strategia Generali 2021 e a perseguire una crescita sostenibile".
Premi complessivi lordi pari a 36,5 miliardi, registrano un aumento dell'+1,2%, grazie agli andamenti positivi nei segmenti Vita (+1,3%) e Danni (+0,9%). La raccolta netta Vita, concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio, si attesta a 7 miliardi (-4,9%) e le riserve tecniche Vita crescono a 372 miliardi (+0,7%). L’utile del segmento Asset Management si attesta a 164 milioni (+23%).
Il periodo chiude con un utile netto pari a 774 milioni (-56,7%), dopo aver scontato svalutazioni per 226 milioni, un onere di 183 milioni per la conclusione dell’arbitrato sulla cessione di BSI, ed un contributo di 1.002 milioni per il Fondo Straordinario Internazionale per l’emergenza da pandemia. L’utile netto normalizzato, escludendo l’onere one-off del Fondo Straordinario Internazionale per il Covid-19, si attesta a 1.032 milioni (-21,2%)
Elevata la solidità patrimoniale, con un
Solvency Ratio al 194% (-2 p.p. rispetto alla fine del 1° trimestre).