(Teleborsa) - Nonostante i miglioramenti rispetto alla fase più acuta dell'emergenza, a giugno le
ore lavorate pro-capite erano ancora inferiori rispetto al periodo pre
Covid.
A segnalarlo è il
focus di Istat nella nota mensile di luglio. L’approfondimento di questo mese è stato dedicato infatti alla presentazione e analisi di serie destagionalizzate delle ore lavorate pro-capite. Nello specifico, il focus rileva che la
caduta delle
ore settimanali effettivamente lavorate è concentrata nel mese di
marzo per il totale degli occupati (-10,8 ore lavorate medie rispetto al mese precedente) e per i dipendenti (-8,7 ore) e, in misura più accentuata, per gli autonomi (-18,0 ore).
Ad
aprile, invece,
l’intensità lavorativa si è mantenuta sui livelli del mese precedente (-0,7, -0,2 e -2,5 ore medie del totale occupati, dipendenti e indipendenti rispetto al mese precedente).
A partire da
maggio, con l’attenuazione delle misure restrittive prevista dal DPCM del 26 aprile, si è avviato il processo di recupero che ha mostrato un primo aumento consistente di ore lavorate pro-capite (+5,8 ore rispetto ad aprile per il totale), rafforzatosi poi nel mese di
giugno (+2,2 ore rispetto a maggio).
Il miglioramento segnato negli ultimi due mesi, rileva però l'approfondimento Istat, non ha permesso di recuperare pienamente il gap segnato tra marzo e aprile. I
livelli delle
ore effettivamente lavorate pro-capite sono ancora inferiori rispetto a quelli di
febbraio (-3,4 ore per il totale, -2,9 per i dipendenti e -5,2 per gli autonomi).
Nella nota Istat segnala che lo
scenario internazionale nelle ultime settimane è stato caratterizzato in qualche misura da una asincronia dell’evoluzione della pandemia tra paesi che ha penalizzato ulteriormente la ripresa degli scambi mondiali. Nel secondo trimestre, Istat certifica inoltre che il
Pil italiano ha registrato una caduta di
entità eccezionale, condizionato negativamente dalla chiusura delle attività ad aprile. Gli indici della produzione industriale a maggio e giugno hanno però segnalato una ripresa dell’attività e, a luglio, è proseguito il miglioramento della fiducia delle imprese.
A luglio, invece, è proseguita per il terzo mese consecutivo la
fase deflativa dei prezzi al consumo condizionata dalla componente dell’energia.