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Green Deal, l'UE vara il piano per accelerare l'economia circolare

Ambiente, Economia
Green Deal, l'UE vara il piano per accelerare l'economia circolare
(Teleborsa) - Il 2030 è vicino, il tempo stringe, soprattutto per gli ambiziosi piani dell'UE, la cui azione in quest'ultimo decennio sarà guidata dal Green Deal lanciato dalla Presidente Ursula von der Leyen. E così, la Commissione Europea ha deciso di accelerare sull'economia circolare con il nuovo Circular economy action plan per accelerare il tasso di riutilizzo delle materie prime, oggi fermo al 12%, superando la logica del monouso e spingere la produzione industriale verso l'eco-progettazione (o eco-design) dei materiali.



Nel piano trovano posto azioni per favorire il contenimento delle risorse ed anche incentivi al riutilizzo, riciclo e riparazione degli oggetti.

Cruciale intervenire sul segmento degli imballaggi, che nel 2017 aveva raggiunto quota 173 kg l'anno per abitante in Europa, con un trend in costante crescita. Il piano punta a tagliare questi quantitativi enormi da qui al 2030: tra gli obiettivi posti dalla Commissione europea, infatti, c'è quella di arrivare ad immetterne nel mercato il 100% di imballaggi riutilizzabili o riciclabili in modo sostenibile. Per farlo servono imballaggi meno complessi, per esempio utilizzando componenti diversi da quelli che obbligano di essere smaltiti nell'indifferenziato.

Entro il 2030 il piano si gioca la sua partita anche in campo legislativo in materia di riutilizzo: da un lato puntando alla sostituzione di imballaggi e oggetti monouso, dall'altro cercando di armonizzare il sistema delle etichettature e rendere più semplice la raccolta differenziata. Per questa ragione il piano parla di riduzione e prevenzione dei rifiuti da imballaggio.

Approccio ambizioso del piano della Commissione anche sul tema plastica. Se oggi rappresenta il 20% del consumo di petrolio a livello mondiale, il trend senza interventi porterà nel 2050 a raddoppiare quella cifra. Bottiglie di plastica e prodotti monouso: l'obiettivo a livello europeo è quello di eliminarli per lasciare spazio ad alternative durevoli – con la possibilità di essere riutilizzate – o prodotte da bioplastiche biodegradabili o compostabili.

In questo quadro l'Italia è uno dei paesi più all'avanguardia sul tema dell'Economia circolare. A certificarlo è stato anche il Rapporto nazionale sull'economia circolare in Italia 2020, realizzato dal Circular Economy Network (CEN), in collaborazione con Enea, e presentato in occasione della Conferenza nazionale sull'economia circolare 2020.

Il nostro paese è infatti già un'eccellenza a livello mondiale per il riciclo, spinta dalla crescita del numero di rifiuti trattati e di imprese impegnate nel settore. Un risultato che in Europa si traduce nel primato – tra le principali economia – nella classifica per indice di circolarità, il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime seconde, investimenti e occupazione.




(Foto: ©yarruta/123RF)
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