(Teleborsa) - Stabilire in questo momento con certezza
quali banche supereranno indenni la crisi innescata dal Covid è esercizio molto complesso. Lo è tanto di più perché in questa fase i mercati finanziari, provati negli scorsi mesi da numerosi scossoni, sono difficili da decifrare a lungo termine perché sull'evoluzione del virus non c’è certezza e pesano altre incognite come le elezioni presidenziali Usa del prossimo autunno.
Per gli investitori a caccia di certezze occorre concentrarsi, però, su
dati certi. E allora conviene osservare quanto successo a Piazza Affari negli
ultimi 10 anni.
Total Return a 10 anni: avanti le reti con l’alfiere Banca Generali Grazie ai dati
Bloomberg, secondo una rilevazione effettuata lo scorso 26 agosto, considerando un
total return che comprende i movimenti dei titoli e i dividendi distribuiti, si ottiene una
classifica che testimonia come alcune banche riescano a superare i periodi di crisi senza risentire troppo delle circostanze di mercato avverse.
In vetta ci sono titoli
Made in Italy che hanno registrato performance notevoli, con variazioni nettamente positive. Si va dal primato di
Recordati, passando per le ottime performance di
Amplifon e Campari.
Ma che succede in ambito
bancario? La classifica parla chiaro:
la risposta migliore viene dalle reti. Al settimo posto della top ten decennale e come primo titolo finanziario si trova
Banca Generali.
Il titolo della Banca private triestina guidata da Gian Maria Mossa, primo fra i bancari, registra negli ultimi dieci anni in termini di total return un
vigoroso +353,59%. Frutto di una strategia che, nel tempo, ha messo al centro la figura del
consulente abbinata a servizi con
soluzioni di wealth management innovative attraverso una personalizzazione sempre più mirata degli strumenti di investimento. E che ha portato alla Banca private numerosi riconoscimenti. Da ultimo quello dell’Institutional Investors che ha condotto una survey su 1200 investitori internazionali che hanno attribuito a Banca Generali il 1° posto nella categoria Specialty Finance - Small & Mid Cap come "most Honored Bank" e "Miglior Ceo" per l’AD Mossa.
Tornando ai dati Bloomberg:
fuori dalla top ten e decisamente più staccate le banche tradizionali. Al 19esimo posto c'è
Mediobanca, che con le caratteristiche di banca d’investimento e la strategia di crescita internazionale e diversificata segna comunque uno dei pochi risultati positivi nel decennio con un
+59,8%, mentre – tra le banche commerciali -
Intesa Sanpaolo è risulta essere la prima con un total return del
40,35%.
Uno sguardo al passato, la crisi Lehman: lo studio Excellence ConsultingPer avere un ulteriore indizio utile a capire quello che può succedere in un contesto come quello di oggi, si può considerare anche come era andata al termine dell’
altra grande crisi recente, quella legata al
crack di Lehman Brothers.
Corre in aiuto uno studio di
Excellence Consulting che ha esaminato i bilanci delle banche delle reti nel biennio 2008-2010, confermando che le
strategie messe in campo dagli operatori con un modello di business
basato sul network dei consulenti e sulla gestione del risparmio siano quelle che
meglio hanno superato i periodi critici.
Dalle analisi di questo report emerge come proprio
Banca Generali assieme ad
Azimut e Banca Mediolanum siano stati gli operatori che hanno riscontrato una
maggiore crescita dei volumi. Sebbene tutte le banche analizzate (tra cui anche Allianz Bank,
Deutsche Bank e Fideuram) abbiano registrato un incremento delle
masse, la capofila per migliore performance si conferma proprio la
banca triestina che nel biennio fa segnare un
+110%, da 12,8 miliardi a fine 2008 a 23,6 miliardi a fine 2010. E che si conferma per essere la prima anche in termini di
redditività sul capitale investito. Se in media nel biennio è aumentata dal 18,2% al 20,2%, Banca Generali svetta con un clamoroso
+26%.
Dati che a distanza di anni fanno impressione per coerenza, dal momento che esattamente come i numeri di oggi, confermano la resilienza della banca private del Gruppo Generali. Anche questa crisi dovuta stavolta alla pandemia non ha intaccato la raccolta netta che anzi ha raggiunto a luglio quota 3,34 miliardi di euro, superando i livelli dello stesso periodo dello scorso anno.
Insomma se è vero che il Covid è stato un evento quasi imprevedibile, le banche delle reti secondo i mercati finanziari e bilanci alla mano, dimostrano di essere per strategie innovative e risultati ottenuti tra i titoli più convenienti su cui investire.