(Teleborsa) -
Cattolica Assicurazioni chiude il 1° semestre con un
utile netto di 10 milioni di euro a fronte dei 61 milioni del 2019 (-83,1%), a causa di svalutazioni per circa 86 milioni ed in particolare dell’impairment sul goodwill (-61 milioni).
L’Utile Adjusted è pari a 80 milioni, in crescita del 16% rispetto all'anno precedente, a dispetto di diverse svalutazioni su investimenti immobiliari (-13 milioni), partecipazioni (-5 milioni) ed azioni e fondi AFS (-7 milioni).
"I dati presentati oggi confermano la capacità del Gruppo di far fronte a eventi di portata eccezionale, come quelli avvenuti da inizio
anno a livello globale", ha affermato, l'Ad Carlo Ferraresi, citando anche la
conferma della guidance 2020. Il numero uno ha commentato anche
l'accordo con Generali e il "sostegno" dei soci all'aumento di capitale e alla
trasformazione in SpA, sottolineando "lavoreremo nei prossimi mesi per il rafforzamento patrimoniale e la contestuale partnership con Generali, proseguendo nell’impegno di
creare valore per tutti gli stakeholder".
La
raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto Danni e Vita
cala del 13,3% a 2.835 milioni. Nel business Danni diretto si riscontra una flessione del 3,8% dovuta all’Auto. Il calo della raccolta Vita è pari al 18,2%. Il
risultato operativo segna un deciso
incremento del 38,6% a 217 milioni.
Gli investimenti ammontano a 32.450 milioni. Le riserve tecniche lorde dei rami Danni sono pari a 3.591 milioni e le riserve dei rami Vita, comprese le passività finanziarie da contratti di investimento, si attestano a 26.874 milioni.
L’indice Solvency II del Gruppo al termine del primo semestre 2020
è pari al 141%, mentre quello stimato
a fine agosto era in ulteriore recupero al
154%, grazie anche alla discesa dello spread. Le due compagnie Vita, oggetto di interventi di patrimonializzazione, recuperano in maniera anche più decisa: l’indice di
Vera Vita è pari al
189%, quello di
BCC Vita al
320%.
Quanto all'outlook, Cattolica conferma la previsione di febbraio di un
Risultato Operativo d'esercizio a
350-375 milioni di euro, anche se persistono rischii, perlopiù legati agli scenario della pandemia di Covid-19. Quanto al
risultato netto di fine 2020, la compagnia conferma che sarà
dipendente anche da altri fattori, quali eventuali
svalutazioni.