Facebook Pixel
Milano 14:11
34.176,38 +1,34%
Nasdaq 22-apr
17.210,88 0,00%
Dow Jones 22-apr
38.239,98 +0,67%
Londra 14:11
8.030,98 +0,09%
Francoforte 14:11
18.025,03 +0,92%

Elezioni USA 2020, incertezza alle stelle (e strisce) ai tempi del Covid

La fotografia scattata dal report redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

Economia
Elezioni USA 2020, incertezza alle stelle (e strisce) ai tempi del Covid
(Teleborsa) - Appuntamento caldo dell'autunno sono, senza dubbio, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La maggior parte degli analisti prevede, infatti, non solo fasi di incertezza ma anche possibili scontri sulla legittimità del voto. Tradotto: uno scenario da brivido.

"Il voto di novembre è circondato da unincertezza senza precedenti, in un contesto di polarizzazione crescente, di possibili problemi operativi collegati alla pandemia e al voto per posta, e di rischi di scontri sulla legittimità del voto". Questa la fotografia scattata dal Report redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dedicato alle elezioni negli USA, secondo il quale "lo spettro di un’elezione contestata e di un ricorso alla Corte Suprema per la determinazione del nuovo Presidente deve essere considerato come uno scenario non necessariamente di coda".

"A questi fattori straordinari - chiarisce ancora il report - si è aggiunto un evento senza precedenti, la malattia del Presidente in carica a un mese dal voto. La positività a Covid-19 di Trump, di parte del suo staff e di diversi senatori a ridosso del 3 novembre, può avere ricadute difficilmente prevedibili sulle ultime settimane di campagna elettorale e sull’esito dell'elezione".

Il Report analizza anche i programmi elettorali dei due candidati che "hanno in comune un impatto espansivo sui deficit del prossimo decennio, ma divergono in termini di misure. L’agenda di Trump si può riassumere in meno tasse, meno spesa, quella di Biden in più tasse, più spesa. Però, la principale differenza fra i manifesti economici dei candidati sta nel grado di redistribuzione fra classi di reddito. Il piano Biden è fondato su una redistribuzione dalle classi molto alte di reddito verso quelle medio-basse, attraverso interventi sia sulle imposte sia sulla spesa. In termini di effetti previsti sulla crescita, il piano Biden più che compenserebbe l’incremento delle imposte su redditi alti e società attraverso lo stimolo alle fasce più basse e l’aumento della spesa per infrastrutture nel primo biennio del mandato".

Sul fronte del commercio estero con Trump "probabile proseguimento delle tensioni commerciali sia con la Cina (ulteriori incrementi dei dazi), sia con gli altri partner commerciali, che hanno ora deficit più ampi per via della deviazione dei flussi dalla Cina verso altri produttori".

Mentre, precisa il report, "la posizione di Biden nei confronti della Cina probabilmente non si discosterebbe in modo significativo da quella di Trump. Biden ha dichiarato che la Cina è un "competitor", che dovrà essere arginato con misure che riducano l’influenza cinese nei settori della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, rifiutando di dichiarare che revocherà i dazi imposti da Trump sulle importazioni cinesi. È possibile che un’amministrazione da lui guidata "sia però meno conflittuale con la Cina su temi diversi da quelli economici e sia più aperta a cooperare su cambiamento climatico ed emergenze sanitarie".

Infine, "la determinazione dei risultati elettorali nel 2020 è come sempre soggetta al rischio di esiti contestati per scarti contenuti fra i voti dei due candidati, in molti casi definiti dagli stati come motivazione per un riconteggio, in altri richiesti dal candidato che abbia motivazioni per ritenere i conteggi inaccurati. Un altro rischio è il caso di mancanza di una maggioranza nel Collegio elettorale, con un’allocazione di 269 delegati a entrambi i candidati.

In caso di scarto contenuto fra i risultati del voto popolare per i due candidati - si legge ancora nel Focus sulle elezioni - "è possibile che l’esito elettorale resti incerto per un periodo anche prolungato dopo il 3 novembre, come sperimentato nelle elezioni del 2000, quando la disputa fra G.W. Bush e Al Gore durò per più di un mese".

(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash)
Condividi
```