(Teleborsa) - Le prospettive sulla
ripresa economica lombarda rimangono incerte. Lo svelano i dati del
Centro studi di Assolombarda, pubblicato su "Genio & Impresa" , secondo cui a metà settembre il 90% delle aziende di Milano, Lodi, Pavia, Monza e Brianza risultavano aperte con un rientro in sede dell’88% dei lavoratori, di cui il 46% a casa qualche giorno a settimana, ma nonostante le previsioni della Lombardia rimangono incerte, soprattutto se si dà uno sguardo al mercato del lavoro.
Tra i mesi di
aprile e giugno si contano infatti oltre
210mila assunzioni in meno rispetto al 2019. Resta inoltre molto diffuso il ricorso alla cassa integrazione. Da aprile ad agosto, le
ore di Cig autorizzate in Lombardia ammontano a 490 milioni, di cui 221,7 milioni solo fra i territori di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia.
L'ampio utilizzo dello
smart working ha avuto conseguenze anche per quanto riguarda gli spostamenti per motivi di lavoro, che, secondo le rilevazioni di Google, risultano ancora ridotti (-29%) rispetto ai primi mesi del 2020. Stando alle rilevazioni di settembre, decisamente più confortanti sono i dati relativi ai trasporti, in leggera ripresa sia per i veicoli leggeri (-12%) sia per i veicoli pesanti (-4%).
Dalle prime elaborazioni, su dati provvisori, è possibile affermare che tra
aprile e giugno 2020 la domanda estera delle imprese lombarde (-26,9%) è stata nel complesso
più dinamica della domanda totale mondiale (-31,7%) ma più debole del "potenziale" (-22,6%), cioè la variazione della domanda calcolata nell'ipotesi di un mantenimento delle quote di export pre-pandemia. Sono infine in crescita i prestiti bancari: a giugno 2020 si è registrato un +3,8% rispetto al 2019.