(Teleborsa) - Scalda i motori
l'assegno unico e universale, pensato per riformare radicalmente le politiche di sostegno alle
famiglie: la misura partirà dal
primo luglio e potrà oscillare da
50 a 200 euro mensili (250 con le maggiorazioni), per ciascun
figlio under 21 a carico.
Indirizzato anche ad
autonomi e incapienti, troverà copertura nella
Legge di Bilancio - illustrata nella giornata di ieri dal Premier Giuseppe
Conte e dal Ministro dell’Economia, Roberto
Gualtieri - con uno stanziamento aggiuntivo da
3 miliardi per il 2021, per arrivare a
6 miliardi a regime nel
2022."Abbiamo posto – ha sottolineato il Presidente del Consiglio - un primo e
significativo tassello per la riforma organica del nostro sistema fiscale. Abbiamo messo in campo
5-6 miliardi per varare già, da metà dell’anno, l’assegno unico".
Assegno che, ha ribadito il responsabile dell’Economia, varrà "
per tutte le tipologie di famiglie".L'introduzione
dell'assegno unico richiederebbe un incremento della spesa del
40% rispetto a quella attualmente destinata alle famiglie con
figli a carico. Lo afferma il Presidente dell'Istat
Giancarlo Blangiardo nel corso dell'audizione alla Commissione Affari sociali della Camera aggiungendo che "le
famiglie potenzialmente beneficiarie della misura sono pressoché ovunque attorno
all'80% delle famiglie con figli". La
riforma, tra l'altro, determinerebbe un
incremento di reddito per la gran parte delle famiglie con figli (il 68%) potenzialmente beneficiarie dell'assegno unico. Per il 2,4% dei casi la situazione non cambierebbe, mentre per il restante 29,7% di famiglie il saldo tra l'introduzione della nuova
misura e l'abolizione delle preesistenti
risulterebbe negativo.