(Teleborsa) -
Fumata nera nella
riunione iniziata ieri sera alle 19,30 sulla Manovra tra
Governo e Cgil, Cisl e Uil, interrotta alle 3 di notte senza
alcun accordo.
Si cerca la
quadra. Il Governo ha messo sul piatto la
proroga della Cassa integrazione Covid fino a fine anno per garantire la copertura a chi avesse esaurito le settimane a disposizione già da metà novembre e il
blocco dei licenziamenti fino al
31 dicembre 2020. Netta, però, la posizione di
Cgil, Cisl e Uil: finchè dura l’emergenza, occorre proteggere il lavoro e le imprese. Il
blocco dei licenziamenti deve, perciò, essere prorogato sino almeno al
21 marzo per "avere il tempo", mentre si discute "una vera riforma degli ammortizzatori sociali", sottolinea il leader della Cgil,
Maurizio Landini.Nulla di fatto, dunque, dall'incontro di questa notte tra i leader sindacali e il Ministro dell'Economia Gualtieri e la Ministra del Lavoro Catalfo, sulla manovra che ha certificato posizioni "
molto distanti". Lo scrivono i sindacati confederali, in una nota dove sottolineano "a questo punto" di ritener
e "necessaria e utile" una convocazione da parte del Presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte e "attendono l'avvio, in tempi brevissimi, di un tavolo a Palazzo Chigi su questo capitolo, sulla riforma degli ammortizzatori sociali, sulle politiche attive del lavoro, sulla manovra economica e sui fondi europei".
Il Governo punta a prorogare lo stop dei licenziamenti a
"fine anno. Noi chiediamo di conteggiare le settimane. Le settimane
sono 18 e noi abbiamo chiesto al governo di prolungare quello che adesso è in vigore e tenere insieme la possibilità di fruire degli ammortizzatori sociali da parte delle aziende e di mantenere il blocco dei licenziamenti. Non riusciamo a capire perchè se c'è la possibilità di usare gli ammortizzatori sociali le aziende devono licenziare". E' quanto sottolinea il leader della Uil,
Pierpaolo Bombardieri. "L'esecutivo ha messo in campo nella manovra
5 miliardi - ha proseguito - noi riteniamo si debba intervenire con ulteriori
risorse perchè
parliamo di ammortizzatori sociali ma vorremmo parlare di
politiche attive del lavoro e capire come in questo Paese chi perde il posto del lavoro possa rientrare nel mondo del lavoro e
molti giovani entrarci".