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Atlantia, fumata nera su ASPI: slitta voto scissione, offerta CDP inadeguata

Finanza, Trasporti
Atlantia, fumata nera su ASPI: slitta voto scissione, offerta CDP inadeguata
(Teleborsa) - Atlantia fa slittare l'approvazione della scissione parziale di Autostrade per l'Italia, sebbene ritenga che l'offerta presentata dalla cordata capitanata da CDP sia ancora inadeguata ed insufficiente a valorizzare l'asset.

La decisione di eliminare il punto 3 all'ordine del giorno dell'imminente assemblea del 30 ottobre è stata presa in considerazione dello stallo con il MIT e dell'incertezza legata al rinnovo della concessione. il CdA di Atlantia ha quindi deciso di concedere più tempo agli azionisti e riconvocare l'assemblea entro il 15 gennaio 2021.

Nel frattempo, la holding che controlla ASPI di dice pronta a proseguire le trattative con gli investitori (CDP, Balckstone e Maquarie) per l'acquisto di ASPI e dà tempo fino al 30 novembre per presentare una nuova migliore, ritenendo l'attuale non ancora congrua a rappresentare il suo valore.

La decisione di rinviare l'assemblea del 30 ottobre sul progetto di scissione - spiega una nota di Atlantia - è stata presa nell'intento di "consentire agli azionisti di esprimere con ogni necessaria consapevolezza il proprio voto in merito" ed "a seguito della sopravvenuta situazione di indeterminatezza venutasi a creare" dopo il parere dell’ART e la lettera del MIT con cui si chiedeva di "integrare e aggiornare la proposta del Piano economico finanziario" inviato da ASPI il 14 settembre 2020. "Sono stati in tal modo rimessi in discussione - spiega la Holding - elementi sostanziali che si aveva ragione di ritenere già definiti nel testo degli accordi a lungo negoziati da ASPI con i Ministeri competenti".

"La definizione del Piano economico finanziario - sottolinea - costituisce presupposto fondamentale per la conclusione dell’Accordo Transattivo tra il MIT ed ASPI e quindi per l’eventuale definizione concordata della procedura di presunto grave inadempimento. Inoltre, il PEF risulta "indispensabile" e rappresenta "condizione essenziale" di efficacia per la proposta di scissione.

"Tale percorso - si sottolinea - è stato altresì deciso, dall’odierno CdA di Atlantia, in piena coerenza con lo spirito della nota lettera indirizzata alle Istituzioni il 14 luglio u.s. e nel fermo intendimento di compiere ogni ulteriore ragionevole sforzo atto a pervenire ad una soluzione condivisa, nell’auspicio che sia così possibile evitare – nell’interesse generale e fatta salva la doverosa tutela dei diritti di tutti gli investitori e stakeholder di Atlantia ed ASPI – l’instaurarsi di un lungo contenzioso".

Quanto alla nuova proposta di CDP-Blackstone-Macquarie per l'acquisto dell’88% detenuta in ASPI, il CdA di Atlantia "pur apprezzando alcuni miglioramenti risultanti dalla nuova elaborazione dell’offerta, ha valutato i relativi termini economici e le condizioni ancora non conformi e non idonei ad assicurare una adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione".

"Nell’offerta - spiega - mancano gli elementi necessari per concedere un periodo di esclusiva agli offerenti". Il CdA ha quindi deliberato "di proseguire il dialogo con CDP e altri co-investitori di suo gradimento per agevolare la presentazione di una nuova offerta vincolante e satisfattiva al più tardi entro il 30 novembre 2020, affinché i soci possano eventualmente tenerla in dovuta considerazione in sede di esame del progetto di scissione nella assemblea di prossima convocazione".
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