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Golden power anche su media e concessioni autostradali

Nei piani del Governo c’è un ulteriore ampliamento dei poteri di veto statali sulle acquisizioni di aziende strategiche

Finanza
Golden power anche su media e concessioni autostradali
(Teleborsa) - Le già complicate vicende di Mediaset e ASPI potrebbero subire delle ulteriori svolte con la decisione del Governo di estendere la Golden power anche nei settori dei media e delle autostrade.

Lo scudo dell’esecutivo per tutelare le attività di alcuni comparti definiti strategici, secondo quanto riporta Milano Finanza, sarà oggetto di un Dpcm da approvare entro fine anno, anche se il Governo aveva già messo mano alla normativa nel 2020. Il Governo Conte Bis era già intervenuto in materia di Golden power in primavera, allo scoppio della pandemia. Per evitare che le società italiane potessero diventare facile bersaglio di scalate ostili da parte di investitori stranieri, il DL Liquidità aveva ampliato i settori interessati ed incrementato gli obblighi di notifica (oltre a difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni, il DL Liquidità aveva incluso energia, trasporti, acqua, salute, comunicazioni, tra gli altri).

Se i piani del Governo dovessero essere confermati ora anche i settori dei media e delle concessioni autostradali dovranno sottostare alle regole della Golden power. Sul fronte autostrade, la normativa sarà utile da momento che nel piano di CDP c’è sia il coinvolgimento di grandi fondi stranieri sia l’intenzione di uscire successivamente dall'investimento (Cdp Equity gestirà la newco che acquisterà l'88% di Aspi con Blackstone e Macquarie).

Sul fronte Mediaset - Vivendi, che hanno un contenzioso legale aperto da tempo, il governo Conte non firmerà un emendamento al decreto Ristori per assegnare i poteri di veto anti-francesi all'Agcom, come si diceva nei giorni scorsi, ma estenderà direttamente la normativa Golden power anche al settore dei media.

Nel frattempo, c’è già stato un boom di notifiche pervenute alla Presidenza del Consiglio ai sensi della normativa Golden power. Quasi sempre poche decine all’anno, a fine 2020 potrebbero essere circa 300, secondo la relazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro presentata pochi giorni fa in Parlamento. Il veto, finora, non è però stato messo su nessuna.
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