(Teleborsa) -
Ammortizzatori sociali e
sussidi da ripensare, riduzione del
costo del
lavoro e ripristino di quello
occasionale. Sono alcuni dei temi sollevati da
Confcommercio questa mattina in audizione presso la Commissione lavoro della Camera dei Deputati.
"L'utilizzo degli strumenti di integrazione salariale definiti dall'attuale quadro normativo, ed in particolar modo il ricorso alla Cassa Integrazione in Deroga, ha mostrato le carenze di un sistema vecchio e disarticolato. L'intero sistema di ammortizzatori e sussidi andrà ripensato in una logica universalistica di compartecipazione di imprese e lavoratori – ha sottolineato la vicepresidente di Confcommercio,
Donatella Prampolini – Condividiamo, dunque, la necessità di avviare un'ampia operazione di revisione dell'attuale quadro normativo per arrivare alla definizione di un sistema di ammortizzatori sociali universale, che ricomprenda tutte le tipologie di lavoratori e che sia basato sul principio della compartecipazione delle imprese e dei lavoratori al finanziamento".
In particolare, Prampolini ha definito "auspicabile" la realizzazione di un
ammortizzatore unico per Commercio, Turismo e Servizi "che abbracci le diverse esigenze settoriali e dimensionali". "Lo strumento universale potrebbe essere il Fis per tutti i datori di lavoro operanti nei predetti Settori senza limitazioni dimensionali, ma con differenti aliquote contributive in base all'organico aziendale", ha spiegato la vicepresidente di Confindustria.
Per Prampolini "il coinvolgimento delle aziende da 1 a 5 dipendenti, con il conseguente obbligo contributivo, dovrebbe essere tuttavia compensato con una serie di interventi strutturali di
riduzione del costo del lavoro. In un'ottica di riforma del sistema di ammortizzatori sociali si auspica l'inserimento di una forma di tutela riconosciuta anche ai
lavoratori autonomi iscritti all'Inps al pari dei lavoratori dipendenti che preveda forme di sostegno adeguate".
Quanto al rafforzamento
Naspi e
Dis-Coll, "riteniamo che questo obbiettivo dovrebbe essere accompagnato dalla definitiva messa a regime del sistema pubblico delle politiche attive che attualmente sconta ancora forti carenze. Per la ripresa bisogna puntare sulle politiche attive e non concentrarsi esclusivamente sull'erogazione di strumenti di
sostegno al reddito che, se non adeguatamente trasformati in investimenti sulla occupazione stabile, rischiano di tradursi in mere misure assistenziali", ha aggiunto la rappresentante dell'Associazione durante l'audizione.
L'ultimo appunto Confcommercio l'ha dedicato al ripristino del
lavoro occasionale "per dare il necessario impulso all'occupazione". "Dovrebbe pertanto essere questa "ripartenza" l'occasione di ritornare ad una flessibilità piena delle assunzioni, riformando strutturalmente le causali del decreto dignità, magari affidando alla contrattazione collettiva il compito di individuarne di nuove e specifiche, come pure, di ripristinare l'utilizzo del lavoro occasionale scevro da qualsiasi vincolo che ne limiti l'utilizzo, anche come efficace strumento per contrastare il lavoro sommerso", ha dichiarato Prampolini.