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Misiani: "Controllo di situazione sanitaria è migliore misura di politica economica"

Il viceministro dell'Economia Antonio Misiani ha difeso gli interventi del Governo per scongiurare la crisi economica in un intervenuto a un webinar della Uil

Economia
Misiani: "Controllo di situazione sanitaria è migliore misura di politica economica"
(Teleborsa) - "Riportare sotto controllo la situazione sanitaria è la migliore misura di politica economica che possiamo adottare in questa fase difficile". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, intervenendo a un webinar della Uil, sottolineando che, nonostante la buona notizia di ieri sul vaccino, "finché non si concretizzerà, dovremo convivere con questa situazione, sapendo che il contenimento dei contagi è l'unica possibilità per far riprendere realmente l'economia".

La conferenza online organizzata dalla Uil era sulla previdenza complementare italiana, che il viceministro ha descritto come cruciale per rimettere il Paese su un sentiero di sviluppo: "Il decisore politico non può non porsi il tema di quali meccanismi di incentivazione creare per canalizzare una quota crescente di risparmio verso l'economia reale".

Guardando al futuro, Misiani pensa che i fondi europei possano far invertire la crescita bassa che l’Italia sperimentava prima della pandemia, sottolineando come l'Italia di febbraio fosse un Paese che "negli ultimi 20 anni si era collocato all'ultimo posto in Europa per crescita. Abbiamo perso posizione su posizioni in un'economia che si è fermata. L'ambizione che dobbiamo avere con le risorse europee e i programmi nazionali è invertire questa tendenza e rimettere il Paese su un sentiero di sviluppo".

Prima però ci aspettano mesi difficili, da affrontare con il giusto spirito: "Non possiamo rimanere ancorati a una mera dimensione di emergenza, dobbiamo cogliere le occasioni che ci siamo conquistati in questi mesi per far ripartire stabilmente il nostro Paese", ha affermato Misiani. Il viceministro ha poi rivendicato gli interventi del Governo sull’economia: "Stimiamo una riduzione delle unità di lavoro a tempo pieno equivalente del 9,5% e una riduzione dell'occupazione dell'1,9%. La differenza sono 2 milioni di posti di lavoro che sarebbero andati persi se non avessimo assunto la decisione di estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le imprese a prescindere dal numero dei dipendenti e del settore di appartenenza. Il Governo ha messo in campo un'azione molto rilevante, senza precedenti, dal punto di vista della massa di risorse. I 100 miliardi stanziati sono tra gli interventi più rilevanti tra i più grandi Paesi europei".
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