(Teleborsa) - Possibilità per gli avvocati difensori di
depositare memorie, documenti, richieste e istanze telematicamente o via pec,
accesso da remoto ai registri di cancelleria per il personale amministrativo e individuazione degli strumenti per consentire lo
svolgimento a distanza delle udienze civili e penali. Sono alcuni dei provvedimenti adottati dal
Ministero della Giustizia per limitare l’accesso agli Uffici giudiziari, ma consentire comunque che i procedimenti possano andare avanti.
Con l’innalzamento delle
restrizioni anti Covid-19 in tutta Italia, nei tribunali del Paese si sta andando a delineare una
situazione caotica e frammentata, dove si seguono le indicazioni dettate dai presidenti dei tribunali e applicate, a volte non senza differenze, dai magistrati. Tutto questo causa un deciso rallentamento alla macchina della giustizia, dove
a soffrire di più, con tagli netti di udienze e rinvii, sono i
procedimenti penali in tribunale e quelli di fronte a
i giudici di pace, sia civili che penali. Situazione migliore nel civile, dove con il processo telematico e la trattazione documentale c’è stata una sostanziale tenuta del sistema.
Negli scorsi mesi si sono comunque già accumulati consistenti ritardi. Ci sono
1.582.019 ricorsi pendenti nel
penale,
3.287.116 nel
civile,
174.000 nell’
amministrativo e
333.175 per il
tributario, secondo numeri pubblicati dal Sole24Ore.
Con il
decreto Ristori è diventato obbligatorio (e non più solo facoltativo a valore legale) ricorrere al portale del processo penale telematico per depositare documenti, memorie, istanze e, più in generale, tutti gli atti previsti dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari. È stata inoltre prevista l’
attivazione di circa 1.100 caselle di posta elettronica certificata degli uffici giudiziari, che potranno essere utilizzate dai legali per l’invio della documentazione. Infine, per garantire al personale di usufruire del lavoro agile, sono stati realizzati interventi sulla sicurezza informatica dei sistemi, consentendo l’accesso da remoto ai registri di cancelleria.
Queste azioni non hanno però fermato il rinvio dei processi da parte di alcuni tribunali. Un esempio è quello di
Ancona, dove il presidente Giovanni Spinosa ha rinviato tutte le udienze fissate fino al 9 dicembre a dopo il 1° aprile 2021, salvo casi particolari.