(Teleborsa) - Le
misure arrivate con l'ultimo
DPCM dividono
l'Italia in tre zone che, di giorno in giorno, continua a
cambiare colore (giallo, arancione e rosso).
Fatto sta che entro la fine di questa settimana potrebbe salire a
14 il numero delle Regioni, oltre alla provincia di Bolzano, nelle quali sono necessarie misure più restrittive di quelle in vigore in tutta Italia: non un
lockdown generale per fermare la crescita dei contagi da Covid, ma qualcosa che ci assomiglia molto visto che più di due terzi del Paese sarebbero in zona arancione o rossa. Dopo aver firmato l'ordinanza per
Abruzzo, Basilicata, Liguria e Toscana, che vanno ad affiancare Sicilia e Puglia in zona arancione - e quella che pone la provincia di Bolzano in zona rossa assieme a
Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta - il Ministro della Salute Roberto Speranza si è preso infatti ancora qualche ora per valutare non solo la situazione della Campania, già rinviata lunedì nel corso della cabina di regia, ma anche di
Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto, tutte Regioni che, secondo gli esperti, potrebbero veder schizzare verso l'alto i propri parametri nei prossimi giorni e per le quali è necessario "anticipare" gli interventi.
Per adesso l'ipotesi di un nuovo lockdown generelizzato "non è sul tavolo", ripetono fonti di governo e maggioranza aggiungendo che si vuole attendere di vedere gli effetti del DPCM del 3 novembre sulla curva dei contagi e solo allora si deciderà. Frenano anche gli scienziati, tanto che il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli ieri ha parlato d
i "decelerazione" della curva,
"frutto delle misure già poste in essere", e quello dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro di
"segnali incoraggianti". Entrambi però hanno raccomandato di tenere, ora più che mai, la
guardia alta.
Dopo l'Ordine dei Medici che poche ore fa ha invocato il
"tutto chiuso" in tutto il Paese, interviene anche il Presidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg)
Silvestro Scotti: "Serve una
zona rossa in tutta Italia - dice - Mi pare assurdo che questo si sia deciso nel momento in cui il nord aveva percentuali di contagio così importanti e oggi si stia
rimandando a questa barzelletta del puzzle".