(Teleborsa) -
Segnali di discontinuità chiari per ottenere dalla Commissione Europea il
via libera al piano industriale di
Ita, la nuova Alitalia. La nuova compagnia aerea non può comportarsi da
Araba Fenice e, benché sia noto a tutti che il nuovo soggetto societario debba ricevere il testimone da quello del passato, il
CdA di Ita, presieduto da Francesco Caio, con Fabio Lazzerini in veste di amministratore delegato, convocato oggi per la riunione di insediamento, dovrà modificare alcuni tratti identificativi sostanziali. A
cominciare dal logo. Al momento una eventuale missiva postale dovrebbe essere recapitata in via
XX Settembre, nella sede del Mef, poi sarà individuata tra
Roma Eur e l’aeroporto di Fiumicino, ma
Ita prenderà casa si presume solo in
primavera, quando - si spera- la seconda bufera pandemica sarà passata e, con l’avvio dell’auspicata campagna di vaccinazione anti-Covid, possano maturare le condizioni per rilanciare gradualmente l’attività operativa con una flotta di
70 aeromobili e non meno di 5mila dipendenti, ovvero l’organico dell’attuale Alitalia a cui sottrarre i
6.800 in cassa integrazione. Dopo la riunione odierna, in videoconferenza, il
CdA di Ita sarà riconvocato il giorno 20 novembre per decidere la pianta dirigenziale e assegnare i
relativi incarichi.